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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ÌJ1-4
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   il Carminale, Piano Mancino, le Itochitelle, la strada Cimitero e Pozzo Leone. Strade e piazza sono fiancheggiate da case più o meno di bell'aspetto ed alcune fra esse ben meritano il nome di palazzi.
   Gli edilizi religiosi per contro nulla hanno di notevole, dove si eccettuino la chiesa del convento dei Cappuccini per un pregevole aitar maggiore in legno e la cappella di Sant'Anna, con bella facciata e mediocri dipinti a fresco.
   L'agricoltura, le arti del muratore, dello scalpellino, del fabbro e l'industria del panifìcio fioriscono in Sant'Elia, ove, oltre i mulini ordinari, lavorano da non molti anni due mulini a vapore. Cinque scuole elementari provvedono all'istruzione e alla educazione dei fanciulli.
   Cenni storici. — Ignoto è il tempo della fondazione di Sant'Elia a Pianisi, ma non è molto antico come quello che 11011 oltrepassa mille anni. I suoi primi abitanti pare salissero dal villaggio abbandonato di Casalfano e in seguito da San Nicola, altro povero casale. Nel 1528 il castello di Pianisi tentò scuotere il giogo degli Spagnuoli, t quali lo distrussero e gii abitanti scampati all'eccidio concorsero ad accrescere la popolazione del borgo. In seguito, allettati dalla bontà del clima e dall'ubertosità dei campi, vi accorsero altre genti di paesi diversi.
   Il territorio era in addietro tutto una selva, di cui sopravanzano ancora il cosi-detto Cerreto e le Cesi di proprietà comunale e il bosco del principe di Cellaniniare. Beil diverso aspetto aveva anticamente Sant'Elia, compreso tutto in un centinaio di abituri intorno alla chiesa, in difesa dei quali sorgevano tre torri, di due delle quali scorgousi ancora le mura screpolate incastrate in poveri casolari. Grado grado però Sant'Elia si ampliò, ebbe'un ospedale comunale nel luogo della Madonna delle Grazie, un convento e sull'area della chiesa antica ne fu innalzata una più vasta.
   Dal 1800 il paese crebbe rapidamente dopo la costruzione del cimitero, di quattro strade rotabili, con salili ponti, fra i quali primeggia quello sul torrente Cigno, la selciatura delle vie e delle piazze, le fontane e il canale di derivazione che rimuove le acque piovane dall'abitato.
   Uomini illustri. — Fra gli uomini di merito nelle scienze e nelle lettere che sortirono i natali a Sant'Elia a Pianisi meritano menzione 1111 Cristinziani, medico e filosofo; un parroco Petti, poeta e teologo; un Domenico Tartaglia, avvocato di grido; uuTiburzio, giurista, ed altri parecchi.
   Colt, elett. Riccia — Dioc. Benevento — P2, T. e Str. ferr.
   Macchia Vaìfortore (1992 ab.). — Siede a 477 metri d'altezza sul mare, sopra 1111 colle ameno e in aria salubre, a 5 chilometri a scirocco da Sant'Elia a Pianisi, 111 territorio bagnato a est dal Fortore e a nord dal Cigno e producente particolarmente cereali, olio, vino, frutta squisite ed ortaglie.
   Cenni storici. — Fu anticamente 1111 feudo dei nobili Grimaldi di Genova.
   Coli, elett. Riccia Dioc. Benevento — P3 locale, T. e Str. ferr. a Sant'Elia a Pianisi.
   Monacilioni (2510 ab.). — All'altezza di 590 metri sul mare e a 7 chilometri a ponente da Sant'Elia a Pianisi, iu territorio montuoso 111 gran parte e producente granaglie, legumi, patate e frutta. Monte Pizzuto ni vicinanza.
   Cenni storici. — Fu in addietro un feudo successivo dei Monforte, dei Capua, degli Orsini, dei Caracciolo e di altre famiglie nobili.
   Coli, elett. Riccia — Dioc. Benevento — P2, T. e Str. ferr, a Campolieto.
   Pietracatella (3504 ab.). — All'altezza di 725 metri sul mare e a 6 chilometri a sud da Sant'Elia a Pianisi, sopra un'amena collina protetta da una rupe dai venti nordici, in territorio alpestre bagnato dal Tappino, con boschi, pascoli e bestiame che dà formaggi squisiti; nò mancano gli ulivi e le viti.