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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Mandamenti e Comuni del Circondario di Campobasso
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di case e di uliveti, elio si ricongiungono alla catena degli Apennini. La città era cinta anticamente di mura saldissime con torri e bastioni, di cui veggonsi ancora i residui.
La Cattedrale è d'architettura mediocre e fra gli altri edilizi di Trivento primeggiano il palazzo del conte feudatario e il Vescovile. E notevole la cosidetta Morgia del Principe, ove un'eco ripete un verso endecasillabo. È sede di Vescovado, la cui fondazione risale ad un tempo molto antico e ch'ebbe per primo vescovo San Casto martire e fra i successivi Pietro dell'Abulia (1347), insigne per dottrina, e De Luca, autore di un'opera sulla religione e la sua efficacia. 11 Seminario, molto vasto, contiene le scuoio elementari, ginnasiali, liceali e teologiche, con una ricca biblioteca.
In Trivento vi fiorisce l'industria della fabbricazione delle paste alimentari, ed a tal uopo vi sono molti pastifici, di cui uno a vapore con molino a cilindri della ditta Nicoli no Scarano, premiato con medaglie d'oro e d'argento ili diverse esposizioni. Anche l'apicultura ha il suo incremento, e dalla ditta Tommaso Porfirio vi si lavora un miele centrifugato, pur esso premiato con medaglie d'oro e d'argento.
Acque minerali. — Nel cosidetto Vallone dello Zolfo scaturisce un'acqua solfurea fresca, del tutto negletta.
Cenni storici. - Molto si disputa intorno al nome primitivo di Trivento. Alcuni vogliono sia Terventum, altri Truentiini ed altri Triventum (quia sub eo Trini uni verta tir). Dalle iscrizioni lapidarie però riportate dal Galanti nella sua Descrizione dello Stato antico del Contado di Molise (voi. I, pag. 102) si attesta che il nome primitivo di Trivento fu Terventum, e fu una delle città principali dei Sanniti Pentii, non lungi dalle frontiere dei Frentani. Il suo nome non è registrato nell'istoria, ma Plinio ne fa menzione fra le città municipali del Sannio ai «11 suoi: e dal Liber Coloniarum apprendiamo che ricevette una colonia romana, probabilmente sotto il Triumvirato. Vi si legge
che fu assediata tre volte (agere ejus..... post tertiam obsidionem adsignatus est),
probabilmente durante la Guerra Sociale e le successive guerre civili ; ina noi non abbiamo altra contezza di codesti assedii. Dagli avanzi esistenti del pari che dalle iscrizioni scoperte e pubblicate dal Monimseii, pare fosse una città di molta importanza e di grado municipale.
Verso il 1130 Ruggero dei Normanni, che aveva soggiogato tutto il regno di Napoli da lui fondato, trovo l'ultima resistenza in un castello del Principato ed in Trivento, sotto le cui mura si venne a battaglia, capitanati i Triventini da un tal Giovanni lo Sciavo, il quale, per non cadere nelle mani del nemico, si rifugiò nel vicino monte al nord della città, sul quale sorse il paese di Schiavi, che prese tal nome dal fondatore. Nel 1526 Trivento fu accanitamente assediata da Odetto Fusio Lautrech, capitano di Francesco I contro Carlo V, ma non cedette e si mantenne fedele all'imperatore.
Nelle regioni denominate Montelungo, Colle San Giovanni, Sterpavo e Serraconi nella valle sottostante sono sparsi avanzi estesi e presso Serraconi è tuttora visibile il sito della sua porta principale, detta poi Porta Caklora, dal nome del celebre capitano di ventura che sconfisse, nel 1424, sotto Aquila con le bando sforzesche, Braccio da Montone e divenne signore di Trivento. 11 quale, sotto il dominio dei Longobardi, divenne contea, che dal regno di Carlo I d'Angiò in poi passò successivamente iti possesso feudale di Americo di Sus francese, di Antonio Caldera, di Galzerando di Requesenz, sotto re Ferdinando, di Raimondo di Cardona, di Michele d'Afflitto e per ultimo della famiglia Caracciolo dei duchi di Melissano.
Uomini illustri. — Vanno rinomati principalmente : il prode capitano Vincenzo dei baroni De Blasiis, la cui famiglia fondò in Trivento gli ex-conventi dei Cappuccini e delle Monache ; Fra Tommaso da Trivento, uomo di santa vita, che fu provinciale cappuccino ; Nazario C'oianeri, deputato al Parlamento napolitano nel 1820, e i fratelli Giuseppe e Pasquale Berardinelli, autori di molte opere teologiche e filosofiche.
Coli, elett. Annone — Dioc. Trivento — P2 e T. locali, Str. ferr. a Campobasso.
42 — fi.a fa «ria, voi. IV, parte 2».