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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ÌJ1-4 l'arte Quarta — Italia Meridionale
   dieci anni dopo, venitegli fatto raccogliere esemplari degli emblemi vietati. La fiera è ora notevole principalmente per lo sfoggio degli abbigliamenti dei contadini degli Abruzzi e della provincia dì Caserta. Sotto la chiesa un colle precipite con un bosco di lecci circonda un ex-convento dei Cappuccini, notevole per la bellezza pittoresca del luogo.
   Della prisca grandezza d'Isernia non rimasero che torsi di statue togate, pezzi di colonne, di basamenti, di capitelli, iscrizioni intiere o frantumate raccolte dal Galanti e copiato dal Grutero, dal Muratori, dal Capaccio e dal Ciarlanti.
   La moderna Isernia possiede lanifici, cartiere, fabbriche d'acque gassose, di paste alimentari, di laterizi e terraglie, di cordami, di olio dì uliva, distillerie, tipografie, tintorìe, ecc. E sede vescovile ed ha una bella cattedrale (fig. 85).
   Acque minerali. — Nella regione denominata Colle Pagano scaturisce un'acqua minerale solforosa non per anche analizzata, che si usa in bevanda e per bagno contro l'itterizia, le ostruzioni addominali e le artriti. Vi scorre inoltre un'acqua marziale, che fu trovata giovevole nelle affezioni scrofolose e linfatiche, nella rachitide, ecc.
   11 bilancio preventivo del Comune di Isernia per il 1897 dava i seguenti risultati:
   Attivo
   Entrate ordinarie............L. 96,007
   Id. straordinarie.....» fi.119
   Movimento di capitali.....» 37.000
   Partite di giro e contabiliti!, speciali » 50.796
   Totale L. 190.452
   Passivo
   Spese obbligatorie ordinarie . . , L, 67.746
   » » straordinarie . . » 5.84-5
   » facoltative...... . » 18.402
   Movimento di capitali ..,..» 47.(iti:?
   Partite di giro e contabilità speciali » 50.796
   'dotale L. 190.4-52
   Cenni sforici. — Aesemia, ora Isernia, fu un'antichissima città dei Sanniti Pentri nella valle del Volturno, a circa 22 chilometri da Venafrum. La prima menzione di essa nella istoria occorre nel 295 av. C., quando era già caduta in potere dei Romani, in un coli'intiera valle del Volturno. Dopo la sottomissione compiuta dei Sanniti, i Romani vi stabilirono, nel 264 av. CI una colonia con diritti latini (Colonia Latina); ed essa è ricordata di bel nuovo nel 209 av. C. quale una delle diciotto che rimasero fedeli a Roma nel periodo più critico della seconda Guerra Punica.
   Durante la Guerra Sociale aderì alla causa romana e fu difesa strenuamente contro il generale sannita Vezio Catone da Marcello e solo dopo un lungo assedio fu costretta ad arrendersi per fame nell'anno 90 av. C. Quind'iimanzi continuò a rimanere nelle mani dei confederati; e, in un periodo posteriore della guerra, diede asilo al capo sannita l'apio Mutilo dopo la sua sconfitta por Siila. Dopo la caduta successiva di Corfinium e di Bovianum divenne il quartier generale degli Alleati Italici,
   In quel tempo Isernia era, al formo, un luogo importante ed una fortezza bene munita; ma fu punita così severamente, per la sua defezione, da Siila, dopo la sconfitta finale dei Sanniti, che Strabene la dice intieramente deserta ai dì suoi.
   Apprendiamo però che fuvvi inviata una colonia da Cesare e di bel nuovo da Augusto; ma con poco buon successo a quel che pare, sì che la fu rìcolonizzata sotto Nerone. Non ebbe però mai il grado di colonia, ma dalle iscrizioni si deduce che al tempo di Trajano e degli Antonini fu una città municipale di qualche importanza.
   A questo periodo appartiene il suddescritto sorprendente acquedotto ed un bel ponte romano visibile ancora ; mentre le parti inferiori delle mura moderne offrono, come abbiamo detto, porzioni ragguardevoli di costruzione poligonale che puossi assegnare all'antica città sannitica od alla prima colonia romana.
   Da varii documenti storici sì deduce che papa Giovanni IV conferì, nel 639, Isernia a Landinolfo, figlio di Landolfo de Greca e di Gemma; che nel 669 Isernia fu data, come luogo deserto per renderla abitabile, ad Alzeone, duca dei Bulgari; che nell'880