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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Isernia
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fu distrutta intieramente dai Saraceni sotto il comando di Sangdaa; che fu rifabbricata verso il secolo XI; saccheggiata, nel 1199, da Marcovaldo, conte di Molise; incendiata, nel 1223, dalle soldatesche di Federico II; riedificata in breve e concessa in feudo, nel 1300, da Carlo li d'Angiò a Raimondo Berengario ; assegnata in dote, nel 1316, da Roberto figlio di Carlo II a Maria di Valois, moglie di Carlo, illustre duca di Calabria; dichiarata, alla costei morte, demaniale nel 1366; donata in prima, nel 1371, da Giovanna I a Carlo di Durazzo innanzi al matrimonio e quindi ad Alfonso d'Aragona ; convertita, nel 1474, in dote di Giovanna infante di Spagna; assoggettata finalmente al giogo feudale per circa un secolo e restituita in seguito al lì. Demanio.
Isernia fu sconquassata ben quattro volte dai terremoti, vale a dire nell'847, nel 1349, nel 1450, nel 1805, enei 1223 fu pressoché distrutta da un grande incendio. Nel 1799, dopo una di- gif. 85. — Isernia : Facciata della Cattedrale (da fotografia Labeli.a). fesa accanita contro i
repubblicani francesi, fu presa d'assalto e saccheggiata orribilmente. Da ultimo, nel 1860, vi scoppiò una fiera reazione popolare contro il nuovo ordine di cose.
Uomini illustri. — Vi nacque Pietro d'Isernia, l'eremita di monte Morrone, che fu poi papa sotto il nome di San Celestino V e inori prigioniero di Bonifacio Vili nel Castel Filinone nel 1296. Vi nacquero inoltre: Andrea d'Isernia, valente giureconsulto, autore di scritti sui feudi e le costituzioni nel secolo XIII, e Vincenzo Ciarlanti, illustre legista del secolo XVI, autore delle Memorie del Sannio.
Coli, elett. e Dioc. Isernia — P1, T. e Slr. ferr.
Carpinone (3080 ab.). — Giace a 680 metri di altezza sul livello del mare ed a 10 chilometri a est da Isernia, sopra un colle in aria salubre e in prossimità di una pianura detta il Piano di Carpinone, attraversata dal torrente Caprino. Territorio feracissimo di varii prodotti agrari e copioso di pascoli con bestiame numeroso di cui si fa un commercio lucroso.
Cenni storici. — Fu un feudo successivo dei Bandone, dei Caldera, dei Cicinelli, dei Gambacorta, a cui fu recato in dote da Zenobia Cicinelli, e dei Risi, ultimi feudatarii. Soffrì molto pel terremoto del 1805.
Coli, elett. e Dioc. Isernia — P-, T. e Str. ferr.