Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello
Pagina (349/386) Pagina
Pagina (349/386)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Mandamenti e Comuni del Circondano di Isernia
343
Roccamandolfi (2856 ab.). — Sta all'altezza di 875 metri sul mare e a 6 chilometri a sud-ovest da Cantalupo del Saniiio, alle falde settentrionali del Matese e quantunque in luogo alpestre ha parecchie buone strade. Nel medioevo il paese stava un 200 metri discosto dall'odierno, cinto di salde mura con nel centro sopra un rialto, un castello in cui, nel secolo XIII, si rinchiuse con la moglie Tommaso, conte di Celano e Molise, ribelle a Federico II, a cui resistè per qualche tempo. Con la presa del paese ne furono atterrate le fortificazioni le quali non furono più rialzate.
Del territorio sul Matese non è coltivata che la quinta parte producente in copia grano, orzo, segala, granone, legumi, patate e vino. Il rimanente è a boschi con selvaggiume e a pascoli con molto bestiame grosso e minuto,
Cenni storici. — L'origine di Roccamandolfi risale ai tempi remoti dei Sanniti Pentii, dei quali i più valorosi e belligeri furono i e.osidetti Montesi, le assise dei quali, secondo Livio, rifulgevano d'oro e di argento. Al dire del Riondi il Matese derivò il nome dai Montesi. Nei tempi moderai Roccamandolfi fu un feudo di Berengario di Tarascona e, dopo altri feudatari!, pervenne da ultimo ai Tignateli!.
Coli, elett. e Dioc. Bojano — I'2 e T. locali, Str. forr. a Bojano,
Sant'Angelo in Grotte (1926 ah.). — Sorge a 979 metri di altezza sul mare e a 7 chilometri a nord da Cantalupo del Saniiio, sopra un monte nello spartiacque apen-ninico e con territorio alpestre in parte ma fertile in granaglie e vino, con pascoli.
Cenni storici. — Dicesi fondato sotto i Longobardi e divenne un feudo successivo dei Sangro, dei Capece, dei Sesto, dei Caracciolo e dei Suuimoja. Nel 1656 fu devastato dalla peste e nel 1805 dal terremoto.
Coli, elett. e Dioc. Bojano — P3 locale, T. a Castelpetroso, Str. ferr. a Carpinone.
Mandamento di CAPRàCOTTA (comprende 5 Comuni, popol. 10.954- ab.). — Territorio nell'estremo nord del circondario, bagnato dal Sangro e dai suoi affluenti di destra: benché quasi tutto in elevata montagna, pure produce in copia granaglie e cereali.
Capraeotta (3902 ab.). — Sorge a 43 chilometri al nord di Isernia, all'altezza ragguardevole di 1400 metri sul livello del mare, fra monte Capraro (1721 ni.) e monte Campo (1645 m,), in aria saluberrima e in territorio producente granaglie, legumi ed abbondanti pascoli.
Cenni storici. — Se ne ha memoria sin dal tempo dei Normanni e fu un feudo successivamente di Andrea di Eboli, dei Cantei mi e dei Pisc.ie.olIi
Coli, elett. Agnone — Dioc. Trivento — P2 e T. locali, Str. ferr. a Vastogirardi.
Castel del Giudice (1639 ab.). — Ad 800 metri di altezza sul mare e a 4 chilometri a nord-ovest da Capraeotta, sopra un monte alle cui falde scorre il Sangro e in territorio alpestre ma fertile.
Acque minerali. — Nel luogo detto Zolfanara scaturisce una fonte che versa in 1111 giorno 3000 litri d'acqua solforosa di cui fanno uso come rimedio gli abitanti.
Cenni storici. — Appartenne in feudo a Paolo di Giga e successivamente a Tommaso Marchiesciano e ai D'Alessandro di Pescolanciano.
Coli, elett. Agnone — Dioc. Trivento — P2 locale, T. a Capraeotta, Str. ferr. a San Pietro Avellana.
Pescopennataro (1470 ab.). — Sorge all'altezza ragguardevole di 1250 metri sul mare e a 6 chilometri a nord da Capraeotta, con territorio coltivato a granaglie ed a pascoli. Sta sul culmine di un monte a 3 chilometri dal fiume Sangro.
Cenni storici. — L'ebbero in feudo 1 D'Alessandro.
Coli, elett. Agnone — Dioc. Trivento — P2 locale, T. a Capraeotta, Str. ferr. a Vastogirardi.
San Pietro Avellana (2472 ab.). — Siede all'altezza di 980 metri sul mare e a 9 chilometri a sud-ovest da Capraeotta, in un'ampia spianata, appiè di una montagnola