Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello
Pagina (363/386) Pagina
Pagina (363/386)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Larino
357
Dintorni dì Larino,
I dintorni di Larino sono splendidi : in mezzo a folti boschetti d'ulivi, a rigogliosi vigneti sorgono numerosissimo le Imitazioni di campagna, dalle quali si godono panorami svariati e stupendi. Talune di esse sono vere ville, come la villa Zappone (fig. 92) e la villa Romano, quella Sfagliano in forma di castello, quelle De Gennaro e Castelli A 2 miglia dalla città trovasi poi .1 convento già dei Cappuccini, ora Ricovero di mendicità, dal cui belvedere si gode di nno spettacolo imponente; nella semplice sua chiesetta attira grande devozione ini quadro dell' Addolorata, attribuito allo Zingaro.
CENNI STORICI
Scrissero la storia di Larino il vescovo G. Andrea Tifa (Memorie istoriche della città e diocesi di Larino, Roma 1743) e il cav. Alberto Magliano (Larino, Considerazioni storiche), opera dotta ma 11011 sempre esatta la prima, e lavoro altamente lodato da illustri scrittori il secondo, dal (piale riassumiamo quanto segue.
Larino antica — Anticamente Larino sorgeva ad 1111 quarto di miglia dall'attuale sito: essa occupava il cosidetto Montcrone, stendendosi sulle sottoposte pendici ed altipiano per una superficie di 163 ettari, chiusa da 9 chilometri di mura, alte 12 metri, munite di vallo e mtiricino, e formate da grossi macigni piatti sovrapposti senza cemento.
Alcuni dònno a Larino origine greca; ma molti, e con miglior ragione, come ha dimostrato il Magliano, le attribuiscono origine etnisca. Nominavasi essa dapprima Frenter, indicato dalla leggenda osca sulla moneta e di qui il notile di 1-rentani. Nell'anno 432 di Roma il console l'ostinino Albino se ne impadronì e, nel 435, Aulo Cerretano sconfisse nel Sannio i Frentani, clic si ridussero nella loro città. Questa, dopo lungo assedio, dovette arrendersi e rimase distrutta. Ma fu riedificata nello stesso sito col nome di Ladinod (che suona in osco Larinor, donde Larinum dei Romani), come indica la leggenda delle monete e cli'è stato spiegato significasse, per le iniziali lar, città metropoli e principale (urhs prima et princeps).
La posizione anienissima di essa, donde si scorgono i monti dell'Abruzzo e del Sannio, le isole di Tremiti, ii mare Adriatico, il corso del Biferno, il lago di Lesina, il Gargano e il Tavoliere di Buglia, colle sue numerose città e paesi, l'essere collocata a 9 miglia da Cliternia, a 15 da Interamnia, oggi Termoli, a 14 da Uscosio presso Guglionesi, a 4 da Gerione, a 16 da Teano Appula, a 12 da Foro Cornelio, e l'essere circondata da numerosi oppidi e vichi, fecero sì che la città acquistasse grande sviluppo. Di essa parlano spesso Livio, Polibio, Cicerone, Silìo Italico e fa meraviglia che non ne faccia cenno Strabene, il quale parla invece di Frenter, forse appunto perchè
l-'ig. U2. I„ ri'iu : Villa /appone (da fbtogralia del dilettante dott. Noveii.i).