Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (15/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (15/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Sicilia
   7
   materie vulcaniche sgorgate dall'Etna. Di là di questa costa a circa mezza strada fra
   I cium (Aci) e Catana sono gli isolotti rocciosi di cui si è parlato innanzi nel Periplo, delti da ll'ira© xcopntì tirs Cyrfopnm: il nome di l'orlns Uliris è dato dallo stesso autore ad un porlo in vicinanza, ina è impossibile dire a quale delle molle insenature su ([nella linea costiera si riferisca,
   \ sud del Si ine to la costa è più variala come quella che è frastagliata da parecchie baie profonde separate da sporgenti promontori) rocciosi. La principale è la baia

  •    Fra esso e Siracusa è il notabile promontorio peninsulare di Tapso (Magnisi] e, immediatamente a sud di Siracusa, il gran porto di questa città e il promontorio roccioso di l'Ieminirio. Da questo punto al capo Pachino non ci pervennero nomi antichi, sicuramente identificabili, dei promontori-! o dei porti.
       Da capo Pachino a Gela la costa è bassa ma rocciosa, e lungo di essa vuoisi collocare il porto dell'Odissea (l'ortus Oibysmie) mentovato da Cicerone e il promontorio d'Ulisse di Tolomeo, ambidue apparentemente in vicinanza del capo Pachino.
       II promontorio Bucra di Tolomeo, ch'ei pone più oltre a ovest, è ignoto allatto, e sul porto di Kaukana dello stesso autore mancano indicazioni sicure.
       11 rimanente della costa meridionale della Sicilia da Gela a Lilìheo presenta nel tutto insieme un carattere molto uniforme; ha pochi porli naturali e niun notabile promontorio. E confinata in gran parte da colline argillose che vanno digradando generalmente al mare, ma formano anche alle \olle capi poco elevati 11 celebre promontorio hiìibeo (ora capo lineo) è una bassa punta rocciosa.
       A nord di Lilibeo era il promontorio d'Eptollo (capo San Teodoro) con le basse isoletle adiacenti sopra una delle quali era edificata la città di Motyn (S. Pantaleo); mentre le isole più ragguardevoli delle Aegates (ora Egadi) stanilo a ponente, e il promontorio di Drepanum adiacente alla città omonima, o Trapani, forma la punta nord-ovest della Sicilia. È singolare che non ci sia pervennio alcun nome antico del golfo profondo di Castellammare che trovasi lungo la costa fra Trapani e Palermo, quantunque sia una delle particolarità più notabili della costa settentrionale della Sicilia; e neppur ci solinoti coi loro nomi antichi t due promontori sporgenti capo di Gallo e capo MmigevMnó che chiudono la baia di Palermo. L'ardito ed isolato monte Pellegrino è però l'antica 7leirkte.
       La costa settentrionale della Sicilia è ardita e variata, formata da propaggini della nordica catena di montagne che scende precipite al mare; di chela fu sempre un'aspra e malagevole via di comunicazione. Ma ninno dei promontorii rocciosi che l'interrompono son ricordati coi loro nomi antichi finché arriviamo a quello di Mylae, presso Milazzo a cui dà il nome, e al promontorio Faìacrio (Tol., ni, 4, § 2), ora probabilmente capo di Easocohno non molto lungi da capo Peloro.
       Dalla forma triangolare della Sicilia e dalla configurazione delle catene montagnose che la traversano è evidente che non poteva esser solcata da fiumi importanti. 11 principale è la Giarretta (l'antico Simeto) e di esso come degli altri fiumi, fiumicelli e laghi tratteremo in una sezione successiva.