Sicilia
9
(( '.enturipe) quasi ad est d'Ernia ; TJàtlmmM (Adornò) sulla sponda est del Simeto, alle falde dell'Etna; Hi/blu Minor (da non confondersi con la Ih/bla Minor presso Siracusa) ed Arimi*fletta previamente Inessn, situate ambedue sul pendìo meridionale della medesima montagna. A nord d'Agyriuni, sui declivi! meridionali del iMons Vebrodes, erano situate Herbiln (Sperlmga), Capi/lioii (Gapizzi) e piobabil-mente anche Gnlurin (Gagliano?): mentre in deci ivi i settentrionali delle medesime Montagne dirimpetto ni mure, ma a qualche distanza entro terra, erano situate ApiiUoniii (probabilmente S. Fratello), AmeKtrtdm (Mistretta^ Afommntni (Tripi?), poco lungi da Tindari. Tre altre citta, luinchiini, ìrhuiia e l'isso (Randazzo?) si possono assegnare probabilmente alla medesima regione della Sicilia, quantunque non sia possibile determinare la loro esatta situazione.
3. Nella porzione sud-est della Sicilia, a sud del Simeto e del suo tributario, il CJirysim O Dittai/io, erano situate: Ergiinnn (?), Monjuntiwi, Leontini, ]Jn/aro ìfgblaiu del pari che Mewn itum o Menai. Ifyhln ed Ilerbesxus: ma di tutti questi nomi, M egara llyblaea (in vicinanza ili Augusta, presso la firmata di Lìnuidoro), Leontini (Lentìni). Menaeninii e Mirteo sono i soli che si possano identificare con certezza.
Nelle colline a ovest di Siracusa stavano Acrac (Palazzolo), lìidis (S. Giovanni di Bidinol?] e Cocyntm (Gassare?); e a ovest di esse, in direzione verso Gela, voglionsi collocare Ut/blu Flemea ed Kchelln in vicinanza di Graninichele (?). A sud-ovest di Siracusa nell'interno erano Nvtnm o Nedom (Noto Vecchio) e 1 lohjeu (Modica), ambedue città ben note. La colonia siracusana di Casmenac doveva essere situata probabilmente nel medesimo distretto, ma quantunque posta dal Oliverio a Scicli, il suo luogo non fu mai identificato.
Di altre antiche città siciliane registrate da Cictrone, Plinio e Tolomeo come città municipali è impossibile determinare la situazione. La topografia antica della Sicilia è sempre imperfettamente conosciuta. Le rovine delle sue più celebri città sono invero ben note e furon più volte descritte, segnatamente dal Duca di Serra-difalco: Antichità della Sicilia (5 voi., Palermo 1832-42); dal principe dì Biscari: Viàggio per tutte le antichità di Sieilio (Napoli 1781, ecc.); dagli inglesi: Swinburne, Travels in the Two Sicilies (Londra 1783-85); sir R. Hoare, Classiatl tour thrmgh Iloly and Sicilg (Londra 1818); dal francese St-Non: Voynge pittoresque des iles de Sieile. de Malte et de Lipari (Parigi 17S2-87, in 4 voi.) e da altri molti.
\. Isole annesse e dipendenti dalla Sicilia.
Le isole Eolie e le Egadi, dipendenti dalla Sicilia, meritano per più rispetti una succinta descrizione con un sunto conciso della loro storia antica.
Isole Eolie (fig, 2). — Le isole Eolie — dette anche Arcipelago Eolio o Vulcanico o di Lipari — sono schierate dirimpetto alla costa settentrionale della Sicilia. Generate tutte dal fuoco sotterraneo, in alcune di esse arde ancora intensissimo; e se nella più parte di esse più non divampa alla superfìcie, tuttavia la copia delle acque bollenti. la varietà delle mofete, il tepor delle rocce, i muggiti sotterranei, la frequenza dei tremuoli ed altri siffatti fenomeni vulcanici attestano che le Eolie hanno sempre vivo nelle viscere ed attivo l'incendio.
L'immensa fucina vulcanica su cui posano non le eruttò tutte ad un tratto, anzi alcune di esse emersero in epoca che, relativamente all'antichità di altre, può dirsi
2 — La t»ntri&- voi. V.