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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Quinta — Italia Insulare
   Lungo il mòre Africano: I capi Fedo, San Marco, Bianco, Sant'Angelo presso Licata, Scalambri e porto di Palo.
   Lungo lo Jonio: I capi Negro, Lognina, Murro di Porco, Massa Oliveri, Santa Panagia, la penisola Magnisi, i capi S. Croce, Mulini, Schisò, S. Andrea, S. Alessio, Grosso, Scaletta e Del Pezzo.
   XIII. — Idrografìa della Sicilia.
   Fiumi. — Numerosi, ma di breve corso e poveri d'acqua per la maggior parte dell'anno, sono i torrenti che bagnano la Sicilia; noi però non terreni qui parola che dei fiumi principali secondo i mari in cui si versano:
   Nel mar Jonio: 1. L'Alcantara o Cantara, detto dai Greci Acesinfs od Asjnes (è incerto se sia lo stesso che quello chiamato Onobola), nasce a 1250 metri nel monte Feliciara presso Floresta nelle Madonie; scorre in prima a sud sino a Ran-dazzo, ingrossandosi di molti rii c torrenti sulle due sponde; volge quindi ad est, lascia Francavilla a sinistra; lambc il piede dell'Etna sulla destra accogliendo tutte le acque che scendono dal suo fianco orientale, ed inclinando a scirocco, va a metter foce in mare a libeccio di capo Schisò, dopo un corso di 52 chilometri: La un bacino di 517 chilometri quadrati e bagna le due Provincie di Messina e Catania. Riceve 11 affluenti a destra e G a sinistra. Le lave dell'Etna, quando è in eruzione, interrompono non di rado il corso dell'Alcantara, il quale si riversa allora sulle campagne adiacenti allagandole.
   2. La Giarretta, anticamente Simeto, il maggior fiume della Sicilia, scaturisce per due rami, uno a 1700 metri nei Nebrodi, l'altro dal lago Gurrita sull'Etna, e gittasi in mare a mezzodì di Catania dopo un corso di 11G chilometri, con un bacino di 4887 chilometri quadrati e dopo aver bagnato le due provincie di Messina e di Catania.
   Primeggiano fra i suoi numerosi tributarli le due Traina di sopra e di sotto, il Salso, il Dittamo e la Gornalunga, col suo affluente fiume delle Gabelle, coi quali irriga l'ubertosissimo piano di Catania. Il Salso (il Cyatnosoros dei Greci) ha le scaturigini non lungi da Gangi all'altezza di 750 m. e gittasi nel Simeto o Giarrelta, tra Centuripe e Adornò: il Dittamo (Chrysas dei Greci) sorge presso Calascibetta e sbocca nel Simeto al passo del Cavaliere, dopo un corso di 110 chilometri e un bacino di 915 chilometri quadrati. La Gornalunga nasce nel monte Canalotto a 740 m. d'altezza e scaricasi nella Giarretta presso la foce dopo un corso di 80 chilometri in un bacino di 1207 chilometri quadrati e dopo di aver percorso le tre Provincie di Caltanissetta, Catania e Siracusa. La Giarretta era navigabile anticamente; adesso non più se non nell'ultima parte del suo corso. Presso la sua foce si raccoglie molta ambra, assai pregiata per la sua trasparenza, e che forma in Catania oggetto di qualche industria.
   3. Axapo, celebre nell'antichità e negli scritti dei classici greci e latini, nasce col nome di Buffalo nelle campagne di Golfaro e Buscemi, a 28 chilometri a maestro di Siracusa, nel cui gran porto va a metter foce, ingrossato dalla Ciane. Percorre col nome primitivo dì Buffalo 18 chilometri circa, poi prende il nome di Anapo, 10 chilometri prima di entrare in mare. Nella sua foce, fra i giuncheti, trovasi il papiro, la pianta adoperata per iscrivere dagli antichi.