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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Sicilia
   27
   Fu aperto un tronco di circa 70 chiloni. di ferrovia a sistema ridotto tra Palermo e Corleone ed erano in costruzione la linea Palermo-Cerda-Messina per la marina; la Castelvetrano-Sciacca ; la Siracusa-Noto-Licata. Nell'aprile 1891 fu aperto il tronco da Licata a Terranova.
   Nel 1890 la liete Sicula misurava 720 chilometri e la Ferrovia Siati a-Occidentale 195 chilometri.
   XV. — Climatologia.
   Il clima della Sicilia è nel complesso assai buono. L'anno vi si divide praticamente in due stagioni, quella della pioggia e quella della siccità. La prima corrisponde all'inverno del centro d'Europa. Mite è l'inverno. Lo abbassamento di temperatura non arriva mai a zero, tranne in qualche lontana ed eccezionale circostanza; le nevi che cadono nell'in terno e nelle regioni più alte, sono affatto sconosciute sulla riva del mare. La stagione delle pioggie è al tempo slesso quella della più vivida vegetazione; comincia in novembre e dura tino a tutto marzo. Gli equinozi sono caratterizzati da rapidi acquazzoni, laonde vi hanno dei temporali in aprile e maggio, mentre nei tre mesi estivi non cade una goccia d'acqua, e sono solo le brine notturne e le fresche brezze marine quelle che temperano l'arsura del sole nella stagione più calda.
   Sotto questo riguardo Palermo, Catania ed Acireale sono i punti che hanno un clima meno variabile e sono meno esposti a sbalzi bruschi ed irregolari di temperatura. Catania e Palermo danno al termometro queste variazioni:
   l'alermu Catania
   Media temperatura estiva..........23° 7 27» 30
   Id. invernale.........11° 2 10» 80
   Differenza...............12» 5 10» 50
   Media annuale..............17» 3 18° 54
   Variazione quotidiana...........6» 70 8° 70
   Id. in gennaio.......5° 11 7° 01
   Cadono in media 705.G millimetri d'acqua a Palermo, dei quali 102.8 in gennaio e solo 3 in luglio, mentre ne cadono 513.7 a Siracusa, dei quali 71.S in gennaio e solo 0.4 in luglio. 1 venti variano cosi: da ottobre a marzo, ovest-sud-ovest, e quindi una corrente equatoriale marina, che reca le pioggie; da maggio ad agosto, nord-est, corrente polare ; in aprile e settembre, l'uno c l'altro alternativamente. Salvo lo scirocco, i venti violenti sono rari, non che le variazioni del barometro.
   XVI. — Boschi.
   Il diboscamento delle montagne dopo il secolo XVI e sopratutto nel nostro, è causa in gran parte delle siccità in Sicilia, come iri altre parti d'Italia. Gli autori greci e latini levano a cielo le belle selve siciliane. Nel secolo XI eranvi ancora sul monte Lauro vaste boscaglie di alberi resinosi e il monte Pellegrino, ora si brullo, era ancora selvoso nel secolo XV.
   Nel 1857 contavansi ancora nell'isola 68,500 ettari di boschi; ma ora sono al certo molto diminuiti posciachè quelli dell'Etna che, nel 1825, coprivano ancora 50,000 ettari, non ne occupano ora più che 24,000.
   Oltre quelle dell' Etna, sono notabili le foreste di Caronia e di Ficuzza sulla Busambra.