Sicilia
31
Sparsi dovunque nel mezzo della Sicilia giacciono pezzi di granito, di gneis, di scisto, di materie vulcaniche, di quarzo, di galestro, di pietra di paragone, di brecce e di altri oggetti così svariati, che apertamente dimostrano essere stati trasportati nei luoghi ove ritrovatisi o dalle acque o dalle forze plutoniche e vulcaniche. — La Sicilia è ricca in produzioni metalliche: tralasciamo le miniere dell'oro e dell'argento che anche qui si citano, specialmente dal volgo ; ma non passiamo sotto silenzio quelle del rame, del piombo argentifero e del ferro, che potrebbero diventare vera ricchezza, da aggiungersi alle altre infinite gettate a larga mano dalla natura su quest'isola meravigliosa. — Il marmo e gli alabastri di tutti i colori vi abbondano, e vi si trovano agnte, diaspri, porfidi e perfino sin emidi. — Miniere di sale sono nel centro della Sicilia: e presso Messina esiste una cava di certo combustibile fossile che, se non è vero carbone fossile, però per molte proprietà grandemente gli rassomiglia (1). Nè mancano sorgenti di ncque minerali, che vengono classificate come segue: saline 13, acidule 1, ferruginose 12 e 55 sol fu ree.
XX. — Commercio e industria in Sicilia
I prodotti da noi più sopra ditiumerati danno il maggior contingente al commercio interno ed esterno della Sicilia. La produzione agraria più importante è quella dei cereali, a cui tengono dietro quelle del vino, dell'olio, degli agrumi, delle mandorle, tabacco, zafferano, manna, liquirizia, ecc. La pastorizia sin dai tempi più remoti è stata uno dei cespili principali della ricchezza insulare, ma ora, per la tendenza delle classi agricole a divenire industriali, la pastorizia decresce e i suoi prodotti con essa. Di pochissimo rilievo perciò è il commercio del bestiame vivo coll'estero sì per l'importazione come per l'esportazione. Conciansi annualmente più di 70,000 pelli, delle quali più di 30,000 appartenenti al grosso bestiame. Dei prodotti del gregge i piò importanti e ricercati sono il caciocavallo e Viìicanestrato; se ne esportano annualmente più di 300,000 chilogrammi, del valore di oltre 280,000 lire. Il valore lordo complessivo dei prodotti vegetali e dei bestiami calcolasi a circa 250 milioni di lire, ed il reddito a circa 90 milioni. Le cave di pietre da taglio e ornamento, di pietre comuni da costruzione, di brecciame, di pozzolana, di pietre da macine, ascendono a 197, con un prodotto lordo di circa 1 milione di lire, e a 2,500.000 lire il prodotto delle fornaci da cemento, laterizi e stoviglie ordinarie. Alla pesca dei tonni e degli altri pesci e del corallo, già sì importante, vuoisi ora aggiungere quella delle spugne, di cui nuovi e vasti banchi furono scoperti recentemente.
L'industria mineraria più importante è quella dello zolfo, di cui già abbiamo
discorso abbastanza.
le quali si fanno da lavoranti detti picconieri o perciatori col mezzo del piccone od anche delle mine dove la roccia è molto compatta. L'estrazione viene fatta a spalla dai carusi, i quali sono, nella massima parte, ragazzi di 8 a 10, di 16 a 18 anni. I pezzi grossi vengono portati sul collo, generalmente dai più adulti; i piccoli, in corbe dette stercature. All'uscire dalla miniera il minerale viene accatastato o impostato in tante cataste sotto la sorveglianza dei catastieri. Fatti i computi necessari, si formano dagli arditoci i calcaroni, o forni fusori, ed allora le operazioni relative all'estrazione del minerale possono dirsi ultimate.
(1) Gan. Giuseppe Alessi, Descrizione fisico-mineralogica di Ernia, or detta Castrogiomnni, e del suo territorio.