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Parte Quinta — Italia Insulare
mandamenti ed una popolazione di 137 ah. per chilom. quad. ; Siracusa 22 mandamenti ed una popolazione di 92 ab. per chilom. quadr. ; Trapani finalmente 15 mandamenti ed una popolazione di 90 abitanti per chilometro quadrato.
La popolazione relativa della Sicilia è di 100 abitanti, secondo le statistiche ufficiali, per chilometro quadrato (tenuto conto dell'ultimo accertamento della superficie, vedi pag. 3), proporzione un poco più grande degli altri compartimenti del resto d'Italia, dove non è che di 9G abitanti.
Dal 1881 la popolazione andò sempre crescendo in Sicilia ; in quell'anno sommava, come mostra il precedente specchietto ufficiale, a 2,927,901 abitanti; nel 1888 a 2,933,154, e al 31 dicembre 1890 oltrepassava già i 3 milioni d'abitanti; ammontava, vale a dire, a 3,300,509, secondo la tabella della Gazzetta Ufficiale (30 aprile 1891, n. 101) intorno al movimento della popolazione nell'anno 1890.
In base alla nuova circoscrizione elettorale stabilita con decreto reale 14 giugno 1891, n. 280, la Sicilia è rappresentata alla Camera da 52 deputati; e cioè, sulla base del censimento 1881, si annovera un deputato ogni 50,300 abitanti. Palermo ne sceglierà 12, 10 Catania, 8 Messina, 0 Girgenti, 0 Siracusa, 5 Caltanissetta e 5 Trapani.
Circoscrizione ecclesiastica. — Sotto il rapporto ecclesiastico la Sicilia è divisa come segue : 1° l'arcivescovado di Messina con le diocesi di Messina, Lipari, Nicosia e Patti ; 2° l'arcivescovado di Monreale con le diocesi di Monreale, Caltanissetta e Girgenti ; 3° l'arcivescovado di Palermo con le diocesi di Palermo, Cefalù, Mazzara e Trapani; 4° l'arcivescovado di Siracusa con le diocesi di Siracusa, Caltagirone, Noto e Piazza ; 5° il vescovado di Acireale ; 0° l'arcivescovado di Catania ; 7° la cappellanìa maggiore in Palermo, che ha sede in Caltanissetta; l'abbazia di San Salvatore di Messina ; l'abbazia di Santa Lucia di Milazzo.
Ogni arcivescovado ha un seminario arcivescovile nella sua sede, cosi pure i vescovadi e l'abbazia di Milazzo,
XXVI. — Carattere e dialetto dei Siciliani.
Il carattere dei Siciliani rispecchia spesso l'istoria dell'isola ; la popolazione orientale mostra ancora in parte l'elemento greco, l'occidentale e sud-occidentale più il semitico (fenicio-cartaginese) e l'arabo, ma vi si scorgono anche tratti del carattere normanno e spagnuolo antico
Il popolo è, nel tutt'insieme, di buon fondo, dotato d'intelligenza e di abilità, ma in Sicilia più non si trova l'espansione, il riso e il canto dei Napoletani, e negli occhi mostrasi spesso un'espressione di alterezza, talora di astuzia vigilante ed impetuosità non infrequente nei movimenti.
I Siciliani sono cortesi verso gli stranieri, ma non sottomessi e molto meno servili ; il parlare pieno di tatto e il contegno non mai rozzo o volgare ; nell'est più bontà e cordialità ; nell'ovest affabilità più calcolata.
II linguaggio è semplice, ma ricco d'immagini; il Siciliano discorre bene e predilige i racconti, il popolano in ispecie nelle città costiere, i marinai e i pescatori; simili ad attori, eglino narrano le loro storie di ardite imprese, di amore, di vendetta, ecc., e la mimica stessa è un linguaggio compreso generalmente.
11 popolo si compiace e piglia parte alle cerimonie e feste religiose ; nella vita domestica è parco e frugale; all'operaio bastano pane, fieli5 d'India, maccheroni e