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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   e» Parte Quinta — Italia Insulare
   I Titani, i Ciclopi, Plutone, Cerere, Proserpina, Tifeo, Vulcano, son tutti personaggi che ricordano i grandi meendii etnei. Encelado, il gigante o ribelle fulminato da Giove, è sepolto sotto l'Etna, ove, tentando scuoter di dosso l'immane peso, dà le mosse ai trernuoti. Esiodo nei suoi poemi, Pindaro nelle Odi immortali fanno menzione dell'Etna. Nel ratto di Proserpina, figliuola di Cerere, che insegnò prima ai SicuL a seminar la terra, non vuoisi veder che un simbolo delle messi devastate dalle lave ardenti. Negli amori di Aci e Galatea, schiacciali sotto enormi sassi dal geloso Polifonie, seorgesi simboleggiato il fiume Aci sepolto sotto le lave dell'Etna. In grembo poi all'Etna sappiamo che Vulcano temprava co' Ciclopi i fulmini dì Giove. Tutto insomma ci dice che l'Etna era attivissimo nei tempi mitologici o preistorici; nò ci voleva di meno della sua altezza per esser chiamato già da Pindaro Colonna del cielo.
   L'Etna sorge sulla costa orientale della Sicilia. La sua base è bagnata dal mare; anzi, immergendosi nell'onda, in più siti distendesi alquanto oltre la linea generale delle rive.
   La massa imponente e solitaria di questo vulcano è totalmente staccata dalle montagne calcaree e granitiche che occupano parte del suo orizzonte. La forma piramidale della sua cima, l'aspetto combusto de' suoi fianchi, la disposizione dei loro giri che manifesta un aggruppamento attorno ad un centro comune, la bella e ridente vegetazione che veste la sua base, le città e i villaggi eleganti, quasi monumentali, che spiccano sulla verdura, tutto insomma rivela all'occhio, per quanto lungi ei possa scorgere, una regione appartata, un'esislenza individuale, uno di quei punti dove ai dì nostri è concentrata l'attività della natura minerale ed esiste una causa sempre agente di distruzione e di nta : in una parola, un vulcano, origine ad un tempo di lagrimevoli disastri per le scosse che produce e per le ardenti o caustiche deiezioni onde ingombra il terreno, e di ricchezze per la natura stessa della sostanza di quelle deiezioni, che nel processo del tempo diviene terra feracissima e capace dei più variati e squisiti prodotti.
   L'Etna ha una base vastissima paragonata all'altezza. È il vero che ergesi immediatamente dal mare sino all'altezza di 3313 metri, secondo le misure recenti dello Stato Maggiore italiano, ina il diametro della base è di circa 1G volte codesta altezza, per essere la circonferenza del cono alla base di circa 140 chilometri, sopra un'area di 14 miriainetri quadrati. Alla base presenta una serie di terrazzi simile ad una gradinata gigantesca, a giunto all'altezza di 2900 metri si ristringe tutto ad un tratto e forma un piano o terrazzo circolare simile ad un collare detto Piano del Lago, di mezzo al quale ergesi il cono dritto e slanciato.
   Sul Piano del Lago sono parecchi edilizi. Tra i più notevoli citeremo la Casa Inglese od Etnea, a 2957 metri, e la Torre del Filosofo, la quale è certamente uno degli oggetti più interessanti che l'Etna offra ai geologi ; poiché è segno e misura dello alzamento delle materie eruttate dall'Etna nel corso di 1500 o 20O0 anni Essa torre, per esempio, dimostra che non le materie successivamente eruttate hanno livellalo il Piano del Lago, perché se ciò fosse ella ne sarebbe rimasta sepolta, ma che quel piano, unilo al gran circo, è uno dei tratti primitivi della gibbosità centrale dell'Etna. — La Torre del Filosofo sorge sur una piccola eminenza di detto piano, poco lontana dalla cresta delle Serre del Solfìzio.