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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Sicilia
   59
   Finzia estese il proprio dominio sopra parecchie altre città ed, impadronitosi di Gela, la distrusse intieramente per fondare e popolare un'altra città alla foce del fiume Imera, a cui pose il nome di Finzia (ora Licata), la quale fu l'ultima città greca fondata In Sicilia.
   I Cartaginesi frattanto preponderavano più e più sempre nell'isola sì elle i Greci furono costretti da ultimo ad invocare l'aiuto di Pirro, re dell'Epiro, che stava guerreggiando in quel tempo in Italia contro i Romani. Ei porse subito ascollo alla loro richiesta e sbarcò nell'isola nell'autunno del 278 av C.
   Finzia era già morto ed Iceta era stato da poco tempo espulso da Siracusa. Pirro non aveva perciò da combattere avversari greci e potè rivolgere tutti i suoi sforzi contro i Cartaginesi. I suoi successi furono dapprima rapidi e decisivi : egli strappò una dopo l'altra le città al dominio di Cartagine, s impadronì di Palermo, che era da lungo la metropoli dei loro possessi siciliani e non era mai caduta in addietro nelle mani di un greco invasore, e prese d'assalto le ben munite fortezze di Ileircla (ora monte Pellegrino) e di Eryx od Erice (ora monte San Giuliano): ma fu respinto in un assalto a Lilibeo; gelosie e dissensi scoppiaron poi fra lui e i suoi alleati siciliani, e iti capo a poco più di due anni, ei fece ritorno in Italia, abbandonando tutti i suoi disegni sulla Sicilia (Dion., xxu, 10, pp. 497-4-99).
   La partenza di Pirro lasciò i Greci siciliani senza un capo, ma Jerone, eletto generale dai Siracusani, si mostrò pari all'occasione. Un nuovo formidab.il nemico era frattanto comparso nei Manierimi, un corpo di mercenari Campani eli'erasi impadronito per tradimento dell'importante città di Messina donde portarono le loro armi in una parte ragguardevole della Sicilia e conquistarono e saccheggiarono molte delle sue città principali.
   Jerone mosse lor guerra per lungo tempo finché ottenne sopra di essi una vittoria sì decisiva in vicinanza immediata di Messina, che la città stessa sarebbe caduta nelle sue mani senza l'intervento del generale cartaginese Annibale. Jerone fu innalzato al grado supremo in Siracusa ed assunse come Agatocle il titolo di re (265 av. G.). Pochi anni dopo noi lo troviamo unito ai Cartaginesi per espellere i Manierimi, e vi sarebbero riusciti se questi non avessero invocato la protezione di Roma. 1 Romani, che avevano compiuto di recente la conquista d'Italia, colsero avidamente il pretesto per intervenire negli affari della Sicilia e sposarono la causa dei Marnertim. E così ebbe principio la prima Guerra Punica nel 264 av. G.
   La Sicilia sotto ì Romani ed i Barbari. — È impossibile narrar qui partita-mente gli eventi di quella lunga lotta durante la quale la Sicilia divenne, per ben 23 anni, il campo di battaglia fra i Romani e i Cartaginesi.
   Jerone, eli'erasi trovato da principio alle prese con Roma, dopo parecchie sconfìtte e dopo perdute molte città soggette, si ritirò accortamente dal conflitto e concliiuse, nel 263 av. C., una pace separata coi Romani, conservando il pieno possesso dì Siracusa e del suo territorio, comprese le città dipendenti di Acrae (ora Palazzolo), Eloro (presso il fiume omonimo), Neto (ora Noto Vecchio), Megara (ora distrutta) e Leontini (ora Lentini) in un con Tauromenio (ora Taormina).
   Da quel tempo sino alla sua morte Jerone rimase alleato fedele dei Romani e conservò intatto il potere regale a Siracusa. In tutto il rimanente della Sicilia scomparisce ogni traccia d'indipendenza nelle varie città greche. Agrigento è la sola che Bare serbasse un'importanza ragguardevole: essa non fu presa dai consoli romani che sul 262 av. C. dopo un assedio lungo e ostinalo e fu punita aspramente per la sua lunga resistenza ed i suoi abitanti furono venduti quali schiavi.
   È il vero che, in un periodo posteriore (255 av. C.) Agrigento, ricadde nelle mani dei Cartaginesi, ma d'altra parte i Romani impadronitonsi di Palermo (capitale per