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l'arte Quinta — Italia Insulare
Il mattino, a buon'ora, presero terra per rifornirsi di viveri e solo nelle acque di Castagneto Garibaldi si avvide clic non vi avevano nè armi nè munizioni sul Piemonte ; ei fece accostare bordo a bordo il Lombardo e chiese al Bixio se trova-vansi su quest'ultimo; Bixio aveva i 1019 fucili, ma mancava un certo numero di revolvers, raccolti a villa Spinola con le munizioni: la barca che portava codesti oggetti non li aveva, non si sa come, trasbordati. Garibaldi non si smagò per questo ; i vapori proseguirono il loro cammino sino al piccolo porto di 'Paiamone, presso Orbetello in provincia di Grosseto, ove la spedizione doveva far sosta per varii motivi e dove approdò il 7 maggio alle 10 del mattino.
Garibaldi scrisse una lettera giustificativa ai proprietari! dei vapori presi per forza e pubblicò un bel proclama agli Italiani sullo scopo della spedizione susseguito dalla seguente:
ORGANIZZAZIONE DEL CORPO DI SPEDIZIONE
Giuseppe Si ri ori, capo di Stato maggiore — Crispi
— Manin — Calvino — Maiocchi — Graziotti
— Borchetta — Bruzzesi.
Xurr, primo aiutante di campo del Generale —
Cenni — Montanari — Bandi — Stagnetti. Basso Giovanni, segretario del Generale. Nino Bixio, comandante la V1 Compagnia Orsini » 2 »
Stocco, comandante la 3a Compagnia
La Masa » 4% »
Ànfossi » 5 *
Carini » 6a «
Cairoli » 7a »
Intendenza: Acerbi — Bovi — Maestri — Rodi. Carpo medico: Ripari — Boldrini — Giubili.
Soggiungiamo alcuni brevi cenni sui principali dei suddetti prodi.
Il capo di Stato maggiore, generale Sirtori, ex-prete un po' fantastico, erasi segnalato per valore eroico nella difesa di Venezia nel 1849 ed aveva poi, durante il suo esilio in Francia, appreso la teoria dell'arte della guerra.
11 primo aiutante di campo, generale Turr, ungherese notissimo, era, nella sua gioventù, al servizio dell'Austria, aveva disertato nel 1848, aveva preso parte nel 1849 all'insurrezione badese e nel 1859 aveva combattuto coi Cacciatori delle Alpi, rilevando una ferita nel combattimento di Bozzato in provincia dì Brescia.
Nino Bixio, marinaro insieme e soldato come Garibaldi, aveva combattuto a fianco di quest'ultimo in Roma nel 1849 del pari che nel 1859, era noto per l'impetuosità del suo carattere, per la sua intrepidezza maravigliosa ed anche per la sua severità verso i subalterni.
Orsini era stato uftìziale d'artiglierìa nell'esercito borbonico ed abbandonatolo aveva preso parte all'insurrezione siciliana del 1848-49. Esulando in seguito aveva preso servizio, come maggiore d'artiglieria, nell'esercito ottomano e partecipato, fra le altre cose, alla spedizione di Oiner Pascià nella Mingrelia. Al primo annunzio di una nuova insurrezione patria era accorso speditamente da Costantinopoli, aggregandosi alla spedizione di Garibaldi.
11 barone Stocco, calabrese, esercitava una grande influenza nel suo paese natio ed erasi segnalato, nel 1818, nell'insurrezione delle Calabrie.
La Masa, siciliano, aveva combattuto, nel 1848-49, nell'insurrezione dell'Isola, dettandone poi l'istoria. Nel suo esilio aveva atteso allo studio dell'organizzazione di un esercito insurrezionale italiano ed aveva mandato alle stampe un libro pregevole su questo subbietto
Anfossi orasi illustrato nell'esercito piemontese.
Il siciliano Carini aveva messo su. nell'insurrezione del 1849, un reggimento di cavalleria siciliana e pubblicava a Parigi il giornale Le Courrier Franco-Italien.
Cairoli, che aveva già perduto un fratello nelle battaglie del 1859 contro gli Austriaci, non sì tosto avuta nuova dei disegni di Garibaldi, era accorso da Pavia, recando con se 30,000 lire per la cassa della spedizione.