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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quinta — Italia Insulare
   Pig. 168. -- Monte San Giuliano: Mura ciclopiche (da fotografìa di A. Leone).
   li capitano Marryat fece il suo rapporto al vice-ammiraglio inglese A, Fanshawe, rapporto presentato, il 24 giugno, da Lord John Russel al Parlamento britannico.
   Entrato in Marsala Garibaldi, i due legni da guerra napoletani, lo Stromboli e il Capri, aprirono dì bel nuovo il fuoco contro i vapori abbandonati che avevano portalo i Mille e contro la città senza cagionare però alcun danno rilevante.
   Immediatamente dopo lo sbarco, Garibaldi fece affiggere e distribuire un proclama ai Siciliani, come quello che fu il proemio della sua epopea maravigliosa.
   « Siciliani!
   « Io vi ho guidato una schiera di prodi accorsi all'eroico grido della Sicilia — resto delle battaglie lombarde. Noi siamo con voi! — e noi non chiediamo altro che la liberazione della nostra terra. Tutti uniti, l'opera sarà facile e breve.
   « All'armi, dunque ! Chi non impugna un'arma è un codardo od un traditore della patria. Non vale il pretesto della mancanza d'armi. Noi avremo fucili, ma per ora un'arma qualunque ci basta, impugnata dalla destra di un valoroso.
   « I Municipi! provvederanno ai bimbi, alle donne ed ai vecchi derelitti.
   « All'anni lutti! La Sicilia insegnerà ancora una volta comesi libera un paese dagli oppressori colla potente volontà di un popolo unito.
   « 6. Garibaldi »,