Mandamenti e Comuni del Circondario di Mazzara del Vallo GfiI
Fig. IìO. — .Munte San Giuliano; Castello, nell'area del delubro aslailico (da fotografia di A. Leone).
trovasi il cosidetto Pozzo di Vetiem tagliato nella roccia, probabilmente una cisterna, larga 3 metri e mezzo, profonda 7, di bella costruzione, rivestita di cemento; e dentro il castello dal lato nord, non lungi da un arco niedievico, VArco di Dedalo,
0 popolarmente del Diavolo, porzione, senza cemento, di antica regolare muratura, probabilmente delle sostruzioni.
Dopo le mura del circuito del tempio veggonsi massi poderosi nel lato occidentale del monte che sono le odierne mura della città fra porta Trapani e porta Spada e le cosidette Mura ciclopiche (fig. 16S), che accanto le fondamenta primitive nei blocchi prossimi alle pusterle poitano incise, scoperte recentemente, lettere fenicie arcaiche e quindi d'epoca remotissima. Venticinque baluardi o torri quadrate, delle quali undici ancora sussistenti m parte, intersecano codeste mura ad intervalli irregolari. I rozzi massi sono sovrapposti la più parte orizzontalmente, i più grossi sotto,
1 più regolari sopra. L'ingresso più antico nella città stava fra porta Spada e del Quartiere, modernamente denominata di Castellammare. Le suddette porta di Trapani e porta Spada, e porta del Carmine fra l'una e l'altra, sono ora archiacute, ina la muratura sino all'altezza di circa 2 metri è di antica costruzione; due massi della porta di Trapani portano incisa l'aiti dei Fenici.
Il pubblico giardino del Balio colle torri (fig. 169) e il castello (figg. 170-171), ove un tempo le gerodule o schiave del tempio di Venere chiamavano i popoli e persino ì magistrati romani a sacrificare in quel santuario, incanta ancora e invita a geniale convegno nelle giornate di limpido sole, respirando visi un'aria libera e balsamica. Ivi tuttavolta la tradizione popolare rammenta le orgie pagane, indicate