Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (672/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (672/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   327
   l'arte Quinta — Italia Insulare
   Il nome odierno di San Giuliano deriva da una leggenda connessa eoll'assedio della città pei Saraceni: mentre stavano per darle l'assalto, San Giuliano li assali con una muta di cani e li precipitò giù dalle mura.
   Uomini illustri. — Monte San Giuliano vide nascere nel suo seno : Pietro Gor-diccio, medico illustre del secolo XVII, autore di varie opere di medicina ; Pietro Piazza, modico anch'esso e chimico rinomato a'di suoi; l'arciprete Vito Calvino, clie scrisse intorno ai monumenti e alla storia ecclesiastica della sua patria; Antonio Cordici, Provenzani-Guarnotti, Vito Castronovo e Leonardo Sammartano: Giuseppe Cicala, sacerdote inviato nel secolo XVII da Urbano Vili in missione a Greta; Antonio Palma, Salvatore Palizzolo Coppola e Francesco Ilernandez, giureconsulti ; il dotto teologo Bulgarella e il gesuita Giovanni Coppola. Fra i santi, qui ebbero i natali S. Alberto degli Abati e il sac. Carlo Mazara, morto in Castelvetrano. Coli, elett. Trapani — Dioc. Trapani — P2 T.
   Mandamento di PANTELLERIA (Isola) (comprende il solo Comune di Pantelleria).
   Pantelleria (Isola) (7178 ab.). — Forma per dir così un anello di congiunzione fra i due continenti d'Africa e d'Europa c dista 100 chilometri dalla Sicilia (capo Granitola) e 70 dal punto più prossimo dell'Africa (Kalibia), ossia 7 ore di viaggio da Marsala e 10 dalla Goletta. Ila una superficie di 82.93 chilometri quadrati, è intieramente vulcanica e il suo contorno esterno di forma Glittica è tutto composto di una successione di lava trachitica di color bigìo-verdognolo. Per entro a codesto contorno ergesi, all'altezza di 836 metri, un vulcano con cratere estinto detto la Montagna Grande, in arabo Sciarghibir (monte delle lave), composto dì pomici e di molte antiche correnti di lava sgorgata già dai suoi fianchi, I)a molti punti nei fianchi dì codesto monte esce vapore acqueo e scaturiscono alla sua base copiose sorgenti calde che scorrono in un laghetto di acqua salsa del perimetro di 2 chilometri detto Bagno d'Acqua ed hanno al tatto il tepore del latte ed al palato il gusto di sapone. L'interno offre una superficie irregolare intersecata da burroni e vallate e coperta di boscaglie, di mirti, lentischi, ecc., coi quali si fabbrica carbone che esportasi come combustibile a Malta. L'isola produce olio, vino, cotone, grano, frutta di molte specie, capperi, ecc. Il mare abbonda di pesce e di molluschi conciligli-feri. Primeggiano nel bestiame gli asini cospicui per la loro altezza, bellezza di forme, velocità nella corsa ed instancabilità nel lavoro. Gli abitanti parlano un linguaggio arabo-italiano affine al maltese.
   Il capoluogo Oppidola (o città piccola) e anche Pantelleria come l'isola tutta, giace a nord-ovest disposta in semicerchio intorno ad un porto racchiuso fra alcuni scogli e difeso da un castello fortificato e dai due ridotti aggiuntivi di Santa Croce e San Leonardo. L'isola, con colonia penale e condannati a domicilio coatto (332 nel 1886), è comprosa fra gli undici porti militari della Sicilia. Il .18 ottobre 1891, dopo parecchie scosse di terremoto, scoppiò, con grande spavento degii abitanti, nelle vicinanze dell'isola di Pantelleria, un vulcano sottomarino eruttando, fra i boati, pietre e lapilli,
   Cenni storici. — Pantelleria chiamatasi anticamente Cossura o Cossira, Kóccous», KosguiSquillace di Carianda (o piuttosto l'autore ignoto di un trattato di geografia composto nel 350 av. C. ed attribuito al suddetto Squillace che visse circa due secoli prima e fu da Dario I Istaspe, dal 522 al 485 av, C. incaricato dì un'esplorazione sul fiume Indo) fu il primo degli antichi a parlare d Cossura, dicendola, con espressione inesatta, discosta una giornata di viaggio dal promontorio Ermeo, ora capo Bon, in Africa.
   Strabone ne calcolò la distanza da Lilibeo in 140 chilometri e lo stesso da Glipea (ora Kalibia) sulla costa africana (vi, 277) ; ina in un altro passo la pone dirimpetto