Mandamenti e Comuni del Circondario di Mazzara del Vallo GfiI
Selinunte (Twrc dei Pulci) sulla spiaggia sicula e distanto da questa circa fiOO stadii ossia 108 chilometri. Soggiunge inoltre elio aveva una città del medesimo nome e una circonferenza di soli 150 stadii, ossia 27 chilometri, laddove essa no misura 82.03. No parla Ovidio (Fusi., in, 5G7) come di un'isola sterile ponendola a paraggio della vicina Malta: F,'iiilin est MHite iterili Cosyrae,
e Silio Italico (xiv, 272) la chiama parva Cossyra, o Piccola Gossira. Sin da tempi pin remoli fu naturalmente in potere dei Cartaginesi ai quali la tolsero i consoli
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172. — Isola di Pantelleria.
romani M. Emilio e S. Fulvio nella prima Guerra Punica, dal 261- al 241 av. C., conquista riputata meritevole (cosa strana !) di menzione nei Fasti trionfali, quantunque un anno appresso fosse ricuperata dai Cartaginesi (Zonar., \m, 14; Fast. Capii.).
Sotto l'Impero romano Pantelleria era luogo di relegazione e reclusione e la storia ci dice che Ottaviano Augusto vi rilegò la sua figlia Giulia, e Nerone, Ottavia, figliuola di Messalina, che egli vi fece poi morire.
Nel 1053 pori presso Pantelleria una squadra tunisina che andava, con esercito numeroso, in soccorso dei Musulmani di Sicilia assaliti da ogni lato dai Normanni sotto il comando dei figliuoli e nipoti di Tancredi d'Altavilla.
Nel 1147 fu tolta agli Arabi da Ruggero, primo re di Sicilia. Nel 1311 la squadra spaguuola, sotto il comando di Don Luigi Requesens, riportò nei suoi paraggi una segnalata vittoria navale contro il famoso corsaro Rais Solimano, colandogli a fondo sei navi e catturandone sette con 800 schiavi. Nel 1553 invece il non meno famoso Dragutte si avviò con 100 galee alla volta di Pantelleria, la mise a sacco, s'impadronì del castello e trasse in ischiavitù circa mille persone. Appartenne poi, col titolo di principato, alla famiglia Requesens.
Coli elett. Marsala — Dioc. Trapani — P3 T.