Mandamenti e Comuni del Circondario di Mazzara del Vallo
GfiI
nell'interno dell'Isola e si avviò verso Salenii ove fu accolto con entusiasmo e dove deliberò fermarsi un giorno.
A richiesta degli abitanti ei si dichiarò, il 14, Dittatore della Sicilia in nome di Vittorio Emanuele, col breve proclama seguente:
« Salemi, li» maggio.
« Garibaldi comandante in capo delle torte nazionali in Sicilia, ad invilo dei principali cittadini e per deliberazione dei liberi Comuni dell'Isola, considerando che in tempo di guerra è necessario clic i poteri civili e militari sieno concentrali in una persona, assume in nome di Vittorio Rum miele, re d'Italia, la dittatura delta Sicilia.
« Garibaldi ».
Il primo atto del suo governo fu una leva dai 17 ai 50 anni; ma il decreto non fu eseguito, come sempre suole in simili casi, e tutti i Siciliani che vennero ad ingrossare grado grado le schifare del Dittatore, erano Volontàri in numero assai scarso soprannominati Pi ciotti.
Dei Volontari siciliani di Marsala, Trapani, t'abitatimi, Cast elvella no e Sa lei ni che un irò insù a lui, Garibaldi formò, in Salemi, due nuove compagnie di Cacciatori delle Alpi, l'Sa e la (Ja, di guisa che il nucleo della spedizione annoverava già 1200 uomini a un incirca. Oltre di ciò egli era aiutato da 2000 guerriglieri (Squadri) sotto il comando del La Masa per molestare il nemico. 1 marinai dei due vapori Piemonte e Lombardo, che avevano imbarcato a Quarto i 1lille e li avevano sbarcati a Marsala, furono organizzati in compagnie per appoggiare l'artiglii ria e i Carabinieri genovesi, sotto il comando ili Mosto, furono formati anch'essi in una nuova compagnia.
Il brigadiere borbonico Laudi erasi avanzato, il 14, da Alcamo a Galatafinii, che aveva occupalo, spingendo i suoi avamposti dal borgo di Vita sulla strada di Salemi. Le sue forze coinponevansi dell'S battaglione Cacciatori, di un battaglione di Carabinieri, di un battaglione di linea, di 200 cavalli e 4 pezzi da montagna, ed aveva Inoltre lasciato un piccolo nerbo ad Alcamo per far fronte agli Squadri.
Sepolto fra le montagne. Calata fi mi ò una posizione di gran forza naturale, mentre le massiccie rovine delle costruzioni saracene, normanne e spaglinole porgono molti vantaggi artificiali. Le strade da Trapani e Marsala a Palermo incon-transì colà ed un nerbo di armati che occupi la ciltà taglia tutte le comunicazioni a cagione dell'inaccessibilità delle montagne ai due lati.
Come abbiamo visto, la città di Cala tali mi è situata sul pendio di un'altura in vetta alla quale sorge un vecchio castello. A nord-ovest, sur un'alta eminenza, sono le rovine dell'antica Segesta. Queste due eminenze sono separale da una valle in fondo alla quale scorre un ruscello affluente del fiume Freddo. A sud e poco* lungi da Cala-tafimi il sopraddetto monte del Pianto dei Romani s'abbassa repentinamente formando una specie di bacino all'estremila del quale verso sud ergonsi le colline del predetto borgo dì Vita.
La strada eia Calatafìmi a Salemi attraversa codesto bacino ed il borgo di Vita.
Nella notte dal 14 al 15 maggio Garibaldi aveva avuto sentore del movimento del Landi, ed aveva fermato di avanzarsi su Calafatimi nel seguente ordine di battaglia:
In testa un battaglione di Cacciatori delle Alpi sotto il comando di Carini e formalo della 9a compagnia, capitano Griggiolti; l'8a, capitario Passini; la 7a (studenti di Padova) sotto il comando di Cairoli; la 6a sotto Cianio e la 5a sotto Anfossì. Seguivano Orsini e Minutelli coll'arliglieria e il genio, vale a dire, due cannoni (gli altri due erano senza affusti) e la compagnia composta dei marinari del Piemonte e del Lombardo sotto Castiglia. Per ullìmo il battaglione Bixio, vale a dire, la 4a compagnia sotto gli ordini dello Sprovieri ; la 3'1 sodo il barone Stocco ; la 2' solto il Forni; la 1 solto Dezza e i Carabinieri genovesi sotto Mosto.