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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Mazzara del Vallo
   GfiI
   Fabbriche d'olio, di laterizi, di paste alimentari, di stoviglie comuni, di tele incerate; libraio, ecc.
   Cenni storici. — Ebbe origine dalle colonie greche che popolarono la Sicilia, come rilevasi dall'etimologia del suo nome clic ne danno gli storici siciliani (Pars Fnnw, ossia parte dell'antica Enna, ora Castrogiovanni) e dai sepolcri scoperti nei suoi dintorni contenenti preziosissimi vasi di creta. Al tempo dei Mussulmani vi si contavano tre castelli di cui veggo usi tuttora i ruderi. Dopo la conquista normanna fu data in feudo da re Buggero a Giovanni Grifeo duca di Giininna e suoi eredi con diploma dato in Palermo nell'aprile del 1137 che fu poi confermato, a richiesta di Goffredo Grifeo, dall'imperatore Federico II con altro diploma da Foggia del luglio 1213.
   Dopo lo sbarco di Garibaldi a Marsala, Partanna fu il primo paese della provincia che si costituì in Comune libero e gli apprestò validissimi aitili nella sua marcia vittoriosa da Marsala a Palermo, somministrando uomini, armi, danari e viveri.
   Uomini illustri. — Diede i natali al gesuita Bartolomeo \ ita. autore del Musarti ni Linihs, nato nel 16GG e morto nel 1741.
   Coli, eleLt. Castelvetrano — Dioc. Mazzara del Vallo — P2 T.
   Santa Ninfa (7151 ab.). — Sorge in aria saluberrima, a 24 chilometri dal mare Africano e a 40 da Mazzara del Vallo, non molto lungi dal monte Fenestrelle (GG5 m.). È un grosso borgo con alcune eleganti case e qualche bella chiesa. Ospedale e ricovero d'orfane, che va sotto il nome di Reclusorio dell' Addolorala, fondalo nel 1778 e con un'annua entrata di lire G05S. Molti cereali, olio, vino, frutta, bestiame, legname, senapa e soinmacco.
   Cenni storici. — Fu fabbricata nel secolo XVII e denominata dalla Santa Patrona. Fu un feudo della famiglia Napoli dei principi di Resuttano.
   Coli, elett. Calatafimi — Dioc. Mazzara del Vallo — P» T. e Str. feri.
   Mandamento di SALEMI (comprende il solo Comune di Salemi). — Territorio di una fertilità meravigliosa, bagnato dall'Alice, che verso la foce prende il nome di funue delle Arene, volgarmente (letto Grande, ed ha le sue sorgenti nei colli circostanti alla citta. Produce in copia grano, vino, olio, soinmacco, agrumi, che oltre il consumo interno alimentano una larga esportazione: buoni pascoli, bestiame sufficiente, selvaggia me scarso. I suoi monti sono per lo più di calcare ora semplice, ora composto, dove predomina la calcite o la creta, ed in taluni luoghi la selenite esclusivamente. Vi si incontrano anche roccie conchiglifere ed arenarie, che accennano alla loro formazione sedimentaria. A non molta profondità dal suolo si sono qua e colà scoperti giacimenti di lignite, ed anche delle piriti di rame.
   Salemi (15,405 ab.). — Giace pittorescamente e in aria salubre, sopra un'altura a 442 metri dal livello del mare e a 46 chilometri da Mazzara del Vallo. Il castello è un edifìcio di architettura arabo-normanna e in due finestre della torre rotonda veggonsi in caratteri inlralciatissiini delle iscrizioni greco-latine che furono dottamente interpretate dall'abate Gregorio Ugdulena. Da esso lo sguardo spazia sopra un'ampia distesa di colline e pianure biondeggiatiti di messi e salendo sul monte Rose, che dal lato nord-ovest sta a cavaliere della città, si gode il panorama vastissimo di Marsala, Mazzara e di un lungo tratto della costa con le isole Egadi nello sfondo.
   Nella Chiesa Madre ammìransi il quadro di Santa 2!uria degli Angeli, del celebre Smeriglio, ed una statua in marmo di San Giuliano. In Santa Maria della Catena, un quadro della Vergine ed altri due rappresentanti Giuditta e David. Nella chiesa di San Biagio sono pregevoli il San Rocco e i Santi Filippo e Giacomo, del Car-rera, ed un San Francesco, piccolo quadro di scuola fiamminga. La chiesa di