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l'arte Quinta — Italia Insulare
per guerre co' vicini a cagione di confini violati, di pascoli invasi, di ladronecci tentati e consumati segnatamente nell'anarchia tollerala sotto i dominatori aragonesi e castighani e durò quanto l'infelice loro regno: ma di codeste vicende non vi ha memoria per la ragione clic le carte antiche mal conservate perirono per incuria dei possessori e i protocolli notarili furono distrutti
Ozieri rimase più secoli sotto il dominio feudale, amministrata da uomini facinorosi, i quali, guadagnata la fiducia dei baroni, spogliarono i vassalli con tirannia intollerabile, finché fu riscattata dal re Carlo Alberto e onorata della dignità municipale.
Uomini illustri. — Ebbero . natali in Ozieri i seguenti r Matteo Madao, poeta e filologo, autore del Dizionario sunto, composto dì 100,000 vocaboli, di cui 20.00(1 spiegali in greco, latino od italiano ed intitolato II ripulivi fitto della lingua sarda, Francesco Mannu, autore dell'inno sardo che fu la Marsigliese, al canto della quale nel 1705-06 si sollevarono i Logudoresi e le bande dell'Angioi e che incomincia con le parole : l'rocurad'e moderare
Uarones sa tirannia ;
Leonardo Cocco, esimio magistrato del secolo X Vili; Leonardo Tola, valoroso militare del XII secolo; l'abate Ladace, valente filologo e poeta in vernacolo, e il profondo giurisperito e politico, il reggente D. Gavino Cocco, ch'ebbe tanta parte nelle vicende sarde verso la fine del secolo scorso.
Coli, elett. Ozieri — Dioc. Ozieri — P2 T. e Str. ferr. (anche nella fraz. Chili ve >ii).
Nughedu San Nicolò (1737 ab.). — Sorge a 577 metri d'altezza, in territorio ampissimo e montuoso con, fra gli altri, ì monti Nughedu, Mela e Calvo, di vaste prospettive e bagnato dal rio di Mercuri, Alba, Niedda, che è il 'l'ermo o Coghiuas, nato nei monti di Bolotana. 11 paese sta in pendìo dirimpetto ad un'eminenza sì che in certa stagione il sole vi tramonta prima di andar sotto l'orizzonte. La chiesa maggiore con tre navate è dedicata all'arcangelo San Michele; fu fatta parrocchia nel 1800 in luogo dell'antica di San Nicolò di Bari, troppo esposta alle inondazioni; due chiese minori e quattro fuori del paese. Nel monte, detto Lizu, apresi una grande caverna con belle concrezioni. Tre Nuraghi, uno dei quali ancora assai conservato e in cui i porcari riparano carponi con non meno di 150 capi; per una piccola finestra, che schiudesi nella parete, si entra in una cameretta. Presso il confine con Anela trovasi uno di quei monumenti antichi detti Sepolture di Giganti.
Presso i confini con Itireddu e Bonorva, a due ore di distanza dal paese e m una regione detta Su Soldanu, veggonsi vestigia notevoli di popolazione antica, vale a dire molte pietre ben lavorate, fondamenta di case e traccie di acquedotto e scavando furonvi rinvenuti vasi e un bellissimo cammeo lungo circa 3 centimetri. Nella parte superiore, che prospetta le montagne del Goceano, vedonsi, sopra una gran rupe, alcuni ruderi appartenenti, secondo la tradizione, ad un' antica fortezza, in altre regioni incontratisi altre vestigia di popolazioni estinte.
Grandi selve di ghiandiferi con selvaggiume; grano, orzo, fave, legumi, granone, vino e canapa, vini bianchi, alberi da frutta, bestiame e formaggi di ottima qualità.
Coli, elett. Ozieri — Dioc. Ozieri — P2 T. ad Ozieri.
Mandamento di BENETUTTI (comprende 4 Comuni popol. 5555 ab.). — Territorio bagnato dal Tirso e da due suoi tributari, il Seddile e il Rio Minore, copiosi tutti dì trote e di anguille. Grandi selve ghiandifere con selvaggiume e cacciagione.
Benetutti (2178 ab.). — A 200 metri circa d'altezza, in situazione infelice, in fondo alla valle del Goceano, appiè di un monte dirupato. Case costruite in gran parte con pietre granitiche della roccia dominante; strade belline quantunque irregolari.