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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Tempio Pausania
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   Itireddu (756 ab.). — E dotto anche Itit i fustu Albu, per distinguerlo da liiri Cannedu. Giace a 31G metri d'altezza sopra il livello del mare, sull'orlo del gran piano d'Ozieri, al piede boreale di un piccolo altipiano, non lungi dalla sponda destra del Termo. Nel monte soprastante al paese vedesi distintamente il cratere di un vulcano e vi si trovano molte piccole pietre pomici. Parrocchiale della Madonna della Concezione e, fuori paese, chiesa di San Giacomo di antichissima costruzione, intorno alla quale vuoisi fosse una popolazione, come attestano molte attigue rovine. In varii luoghi del territorio veggonsi Nuraghi disfatti. Grano, orzo, fave, legumi, lino, fichi d'India in grandissima quantità, di cui satollansi i poveri e s'ingrassano i maiali, selve ghiandifere con alberi colossali, vini bianchi e neri, i più di molta bontà, bestiame, formaggio e selvaggtume.
   A non più di venti minuti dal paese sorge, sul colle omonimo, il Castello di Montegiuighe (monte del giudice), nome derivato certo dal possesso che n'ebbe uno dei giudicati di Gallura o di Logudoro, fra i quali trovasi al contine. Sulla vetta di esso è una spianata inaccessibile da ogni parte tranne che da quella da cui vi si può salire per angusto sentiero. Vi si veggono i ruderi dell'antico castello, il cui maggior lato si può stimare di circa 66 metri. Ignorasi quando e come cadesse. Certo che nel 1323, allorché gli Aragonesi occuparono l'isola, esso non esisteva più.
   Coli, elett. Ozieri — Dioc. Ozieri - P3 T. a Mores.
   Mandamento di OSCHIRI (comprende 4 Comuni, popol. 7007 ab.). — Territorio assai vasto, limitato da una parte dal Termo e traversato nelle altre da' suoi principali affluenti. Parecchi monti, fra cui il monte Limbara e il monte Jona, e molti colli nella regione australe.
   Oschiri (2695 ab.).i — Sorge a 200 metri circa di altezza, nel piano della valle Limbara-Lemo, poco lungi dal fiume de\V Elima a sud e protetto dall'alta mole del Limbara, che ergesi colossale nella valle. La parrocchiale, dedicata alla Madonna della Concezione, fu fatta costruire dal parroco Gavino Maxia su semplice disegno, ed ornata in seguito di conveniente facciata a spese del benemerito monsignor Bua, arcivescovo di Oristano. Intorno all'abitato tre altre chiese e parecchie in campagna. All'estremità del paese veggonsi i ruderi di un convento di Benedettini.
   Numerosi i Nuraghi disseminati nel territorio, fra cui cospicuo quello detto Castel Cugatu perchè rassembra, a prima vista, un luogo munito per difesa sulla vetta di un colle. Non lungi dal paese, nel luogo detto Monte Cucu, veggonsi le vestigia di una gran muraglia iiuragica, che cingeva al fermo qualche fortezza preistorica; l'area compresa bastava ad una popolazione di 1000 e più anime, le quali potevano ben essere qualche frazione di quei Pelasgi o Tirreni, che approdarono anticamente in Sardegna e vi fondarono Guruli e altri luoghi. Nel luogo, ove sorge la chiesa campestre, detta della Vergine di Otti, veggonsi molte vestigia e narra la tradizione vi fosse un paese, i cui abitanti passarono in Oschiri aggregandovi il proprio territorio. Non lungi dalla chiesa campestre della Vergine di Castra, fatta edificare dal giudice Mariano, vedonsi, sopra un poggio, gli avanzi dell'antica muraglia, che chiudeva il castello di Castro, luogo forte e munito dai Romani (donde il nome di Castra) per frenare le incursioni dei Corsi e dei Balari, i quali scendevano spesso, predando e devastando come torrenti furiosi, dai monti della Gallura. Vi si rinvennero monete romane, corniole bene incise e altre siffatte preziose anticaglie. Nei tempi romani il l'io Partida era intersecato da un ponte, distrutto ab immemorabili e riconosciuto modernamente dopo una grossa piena, che trovavasi nella linea di una delie-grandi strade centrali, vale a dire di quella che da Cagliari metteva capo ad Olbia, Il territorio, fertilissimo in molte regioni, produce grano, orzo, fave, legumi, lino, ortaglie, molte e squisite frutta, vino, ecc. Come ad Ozieri, vi si vedono vaste