l'arte Quinta — Italia Insulare
inolilo Mugiere, alto 1002 metri, A questi .segue il monte su cui sorge il paese liei tre rivi il principale è YJ'foan, proveniente' dal territorio di Biiddusó.
Pattarla (3901 ah.). — Sorge a 700 metri di altezza, in uri piano poco sodo la vetta di un monte, incili era una chiesa di monaci Benedettini dedicala a San Gavino. A (arifa altezza godesi naturalmente di un orizzonte vastissimo e lo sguardo domina lutto intorno, avendo a noni la massa pittoresca del ÌArnlara II nell'intervallo la gran valle di Oschiri e i molti colli del terreno ondulato; a sinistra il campo di Ozieri; alle spalle le aggruppate selvose montagne del Goceano, su cui ergesi la cresta di 4Ioni,eraso; e a destra finalmente il grande altipiano della Barbargia di Ritti
Vie irregolarissinie come in tutti gli altri luoghi alpestri e case costruite n pietre rozzamente quadrate e con cemento argillaceo: le vecchie mal disegnati e senza alcun rivestimento, raramente con piano soprastante; le moderne di miglior forma, pulite internamente ed imbiancale all'esterno, le più di dm piani ed alcune di tre. La chiesa principale, sacra a Santa Sabina ni,'irtire, fu edificala su semplice disegno nel 1558 e più volle riformata e restaurata. Sull'altar maggiore sta la statua della santa titolare con allre sei statue mediocri. Sei altari laterali e in uno di essi gruppo della Trinità. Due chiese minori, già dei Domenicani, parecchi oratorii e due chiese fuori paese.
Nel territorio sorgevano non meno di ventolto Nuraghi, tutti però piccoli e in massima parte distrutti, e a pochi chilometri dal paese verso nord, ergesi un'eminenza cospicua elettri Castel
Sparse pel territorio son le vestigia di oltre a dodici antiche popolazioni, alcune delle quali esistenti sin dai tempi rornan giudicando dai monumenti che di tali tempi vi si rinvennero, fra cui molte urne con ossa. Sopra i monumenti romani si trovarono anche monumenti del regno di Gallura.
Grano, orzo, fave, meliga, legumi, lino, ortaglie, patate, vino e molta acquavite, di cui si fa esteso commercio; alberi fruttiferi e ghiandiferi, molto bestiame, anche da macello, buLirro e formaggi pregiati, specie le così dette Pere di vacca. Ottima calce e terra da stoviglie. Filone di' ferro ossidulato magnetico con quarzo ed epidoto.
Di Pattada è frazione la borgata Bantine, con 331 abitanti, posta in una valle irrigata dai due rivi Bunnc e Riu-de-partcs, che si gettano nel fiumicello Pattada, con clima caldo ed umido. Parrocchiale e alcune chiese sparse nel territorio. Grano, orzo, fave, lino, uve che danno un vino che bisogna cuocere perchè resista all'acido e che si smercia nei paesi vicini; volpi, lepri apicoltura e commercio di carbone. Trentacinque sorgenti una delle quali detta di Zin Raggio, assai abbondante.
Uomini illustri. — La famiglia dei Gubelli o Gubeddu di Pattada diede alcuni uomini insigni, fra i quali Giovanni, gesuita, il quale, dopo di aver lavorato con molto zelo insieme al fratello Giovanni Maria nelle missioni delle Indie, tornato in Europa, fu preposto al governo della Compagnia, e Pietro, che fu superiore provinciale delle Case che l'Ordine aveva in Sardegna. Un quarto Cubello, il P. Giampietro dei Chierici regolari delle Scuole pie, ebbe una rara potenza poetica e molta rinomanza. Di Pattada è pure Gerolamo Dottori, che Carlo Emanuele III incaricava di pacificare gli abitanti di quei paesi, sempre in urto fra loro.
Coli, elett. Ozieri — Dioc. Ozieri — P! T. e Str. ferr.
Ala de' Sardi (136G ab.). — E situato a G7G metri di altezza, appiè del monte Lerno, in bella posizione donde il terreno a est e a sud si stende in ampia pianura. Il clima è freddo e a causa dell'altezza ragguardevole sono assai frequenti le nevicate. Parrocchiale della Natività della Madonna, di semplice architettura, edificata net 1619, e due chiese filiali. Territorio in gran parte montuoso e boschivo e quindi