l'arte Quinta — Italia Insulare
Fiumi — Il nume principale della Gallura Montana è il Curanti, die La le fonti più alte nel Limbara, ed, ingrossato dalle acque dei monti di Tempio e di Culatte (jlanuti, rade la falda del Canaili,a dopo ricevute le acque di Moutesunlo e di Scopetu e il tributo del fiutnicello di Montunyiu, scaricasi nel porto A'lucìa, dopo un corso di circa 52 chilometri UOlbfa nasce nel fianco est del monte fJmbura, riceve parecchi affluenti, fra cui il Cuccia ri e il Castangia, solca il piano di Terranova ed ha due foci nella spiaggia meridionale dello slesso porto. — Il Turai nasce nel territorio di Aggius, traversa la folta selva di Chwudmli e le valli di Montevargiu e di Gian cada e quindi impaluda presso la foce sul golfo di Vignala.— L'Cnùla, quarto fiume della Gallura Montana, scende dai monti Santo, l'ino e l'Ubi e si versa nel golfo di Arsacheria. II Tinnari, nato fra i inorili Cureddu e Capateddv, sbocca nel golfo del suo nome. II Baldalgua ha origine nelle falde del Montenero e scaricasi nel Tirreno. Il Baddiàni nasce dallo stesso monte e si versa nello stagno di Oviddè. Il fiume di Posada, che nasce presso Bitti ed ingrossa pei rivoli del Montai bo, si scarica per due foci nel Tirreno sotto il Castel di Posada.
Paludi e stagni — Nella Gallura Montana son molte paludi nella regione detta appunto Padulu, quantunque assai piccole e ripiene di mignatte, e che si essiccano nei grandi calori. Dopo queste, vi sono due piccoli bacini alla foce dell' Unule e un altro presso quella del Curana, in cui, allo scemar dell'acque nell'estate, si pescano molte anguille.
Nella Gallura Marittima veggonsi alcune paludi nel campo di Posada, quindi quelle di Orosei e altre più piccole allo sbocco dei rivi. Nella Gallura Montana sono parecchi stagni e nella Marittima, a sud di Terranova, lo stagno di Cario, lungo 800 metri, largo 500, in forma elittica. con un'isoletta vicina alla sponda orientale. LIn altro stagno notevole, le Saline Vecchie, ed alcuni stagnuoli stanno nel litorale, che, dalla punta detta del Figlio, va verso il golfo degli Aranci.
Prodotti agrari! e commerciali. — Porzione rilevante della Gallura è coperta di selve ghiandifere di queste tre specie : leccio, sovero e quercia, devastate spesso dai pastori. Nel Limbara e nel bosco di Mantenere son molti tassi, e dai soveri appaltati i Francesi trassero molta corteccia. Le sponde dei fiumi sono amenis-sime pe' faggi, ontani e tamarigi. Molta legna da ardere, molto carbone, e potassa.
Gran parte della flora sarda rinviensi nella Gallura e il Limbara puossi qualificare una delle parti principali e più ragguardevoli del suo orto botanico.
Pascoli abbondanti e ubertosi ed ogni sorta di bestiame in gran numero: formaggio in gran copia, ma il pecorino non regge per bontà al paragone di quello che fabbricasi nelle Bttrbargie, ned'Ogliastra, nella Trexenta, ecc.; e il vaccino è inferiore a quello della Plunaryia, di Bonorva, ecc. Lana, pelli e cuoi, di cui parte si vende nell'isola e sul continente e parte si concia a Tempio, ecc.
Ogni anno si fa la salagione dei maiali, e i più manifatturansi a Tempio e a Galangianus; una parte si smercia in Sardegna, un'altra si spedisce e se ne manda anche nella vicina isola di Corsica. Vanno rinomati, forse per esser le carni più saporite, i salami galluresi, la salsiccia, i salsiccioni, la sopprissata, specie di salame di forma schiacciala e bagnato nell'aceto, assai rinomato ; le coste salate ed il lardo.
Anche gli alveari sono in gran numero e ben si può dire ch'essi costituiscono uno dei prodotti principali. 11 numero dei bugni si fa ascendere a più di 150,000,