l'arte Quinta — Italia Insulare
1 '.KCLUSoitio. — Vasto fabbricato nel quale lavorano a varie industrie parecchie centinaia di condannati.
Prodotti. — Vaste e folte boscaglie sui dorsi d'Ile montagne e quasi in ogni dove gliiandiferi delle tre specie. Ainpii e pingui pascoli, in cui si alleva un bestiame numeroso, da cu ricavansi formaggi rinomati. Alberi di fruita di molte specie u migliaia, vino, cereali, legumi, lino, rabbia, ortaglie, alveari in gran copia.
Esportazione attiva dei prodotti pastorali, di miele, cera, lana, pelli, cuoi salati e conciati, capi vivi di bestiame per macello, formaggi, lardo e salami, frutta, vino, acquavite. L'esportazione principale è però quella del sughero, che è di ottima qualità e molto ricercato in Francia ed in Ispagna.
Aiutanti. — Gli abitanti di Tempio vantano un'origine diversa da quella degli altri Sardi e se ne tengono, ha diversità di tipo infatti e dei tratti fisionomici .si ravvisa a prima vista, come si sente la varietà del dialetto e della pronuncia. Statura alta — cosa rara in Sardegna carnagione chiara, capelli spesso biondi e talfìata occhi azzurri. Nulla di arabo, di saraceno, come nel mezzodì dell'isola, nella Bar-bargia e nel Campidano. Delle vendette atroci e degli odii ereditari di famiglia non vi ha più che il ricordo: gli ultimi tizzi del gran fuoco, che ardeva in que' cuori di montanari, si spensero con le ultime paci celebrate quasi in forma ufficiale.
Noim/rA. Assai numerose erano in addietro le famiglie nobili, ma di quelle nobiltà spagnuole a buon mercato. Chi dissodava un tratto di terreno, chi piantava un uliveto era nominato nobile. Questa nobiltà, non sempre amante del lavoro e dell'istruzione, è andata continuamente decadendo. Oggi solo si regge, fra le altre poche, la famiglia Pes Sardo. La civiltà e lo spostamento della fortuna hanno fatto scomparire ogni ombra di distinzione che prima esisteva tra i nobili, i signori e i comunali (stretta borghesia). — A Tempio appartiene la borgata o stazio detto fnwgosanto e alcune cussorgie.
Bilancio. — Il bilancio preventivo del Comune di Tempio Pausania pel 1894 è il seguente:
Attivo Passivo
Entrate ordinarie.....L. 101,3(57 . 28 Spese ordinarie . . . . L. 64,620.98
Id. straordinarie .... » 13,003.28 Id. straordinarie.....> 20,185.45
Movimento di capitali .... » 3,902.73 Movimento di capitali . . * 8,733.86
Partite di giro......> 42,469.81 Spese facoltative . ...... 24,733.—
Partite di giro . » 42,469.81
Totale L. 160,743.10 Totale L. 160,743.10
Cenni storici. — Sorse sulle rovine dell'antica città detta Gemellas, da cui il nome di Gemini dato ad una regione. Bi Tempio trovasi fatta menzione in una carta del 1358 intitolata: Castella villae, sylvae saltus, terrae et java totius Judicatus Gallurae. Ivi, nella curatorìa Gemini, divisa in superiore ed inferiore, sono notati i luoghi dell'una e dell'altra parte, e quanto gli abitanti di ciascuno pagavano di feudo: Villa Templi lire 15. Dal che si può dedurre, che a quel tempo la villa Tempio non era nè la prima nè la seconda per importanza, e ch'essa era rnen popolata di Aggius, che pagava lire 17, e di Bortigiadas che ne pagava 32. Credesi inoltre che la sede del Curatore. o magistrato del dipartimento, fosse in Aggius anzi che in Bortigiadas, perchè questo paese rimaneva all'estremità e perchè Aggius sta in capo lista nella suddetta carta.
In seguito, per la situazione migliore, crebbe in Tempio il numero degli abitanti e quest'incremento par non fosse guari lontano da quel tempo, perchè rilevasi da alcune memorie, che indi a non molto i popoli delle marine concentraronsi nell'interno ed appressaronsi vieppiù sempre al monte Limbara, lasciando deserte le spiaggie ed altre interne regioni. Le quali sono quelle stesse che appartengono ora