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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   m l'arie Quinta — Italia Insulare
   prima lappa dopo Ti/min nella via romana occidentale, è una cala famosa pei contrabbandi coi Corsi; è lunga, stretta quasi come il letto di un fiume e cinta da lutto le parti da rupi scoscese.
   In tanta ampiezza di territorio non si contano più di selle Nuraghi disfatti, e in molli siti vedorisi scavale nelle roccie molte caverne. Selve estese di quercie, sugheri e lecci, fichi in gran numero, grano, orzo, lino, civaie, vino, legname abbondante, pascoli copiosi e bestiame. Molte cussorgie.
   Cnmi storici. — Fu per lungo tempo il ritrovo di facinorosi e di banditi, i quali, dopo di aver commesso qualche delitto, riparavano nelle selve per sottrarsi all'arresto. Un pozzo chiamasi ancora comunemente al di d'oggi Sorgente dei Umiditi.
   (Ioli, elett. Tempio l'ausatila — Dioc. Castel Sardo — I'2 ivi, T. a Tempio Pau ariia.
   Bortigiadas (1045 ab.). — A 5G0 metri di altezza dal livello del mare, sul declivio di un monte a sud e quasi nascosto tra le eminenze, con vie irregolari e parrocchiale dedicata a San Nicolò di Bari; due chiese filiali nell'abitato e altre sette campestri, fra cui San Hocco presso la sponda del Coghiuas, bella chiesetta entro un boschetto di lecci, sugheri e lentischi. Monte-Uuju e Monte-Biancu (monte Bosso e monte Bianco) sono 1 monti più cospicui del territorio, vestito per molla parte di selve variate di quercie, lecci, soveri, roveri, lentischi, corbezzoli, ontani. Grano, orzo, fave, lino, vino, bestiame, molto selvaggiume e caccia copiosa. Parecchi rivi solcano il fondo delle valli ed appartengono tutti al bacino del Coghiuas, il quale forma, per parecchi chilometri, il contine del Comune e nel quale si pesca non poca quantità di anguille e muggini. Due soli Nuraghi disfatti e molte cussorgie.
   Cenni storici. — Il nome di liortigiadas vuoisi derivi da Oltigiu (sughero) e suonasse propriamente Oltigiada, per esser le case coperte di sughero in luogo di tegole.
   Coli, elett. Tempio Pausania — Dioc. Castel Sardo — P2 T. a Tempio Pausania.
   Mandamento di CALANG1ANUS (comprende 3 Comuni, popol. G173 ah.). — Territorio esteso con molti monti granitici, vestiti di folte selve di roveri e lecci e racchiudenti una valle ferace. Acque purissime e molti rivi, che congiungonsi in quattro liurnicelli. Lontano dal capoluogo stendonsi paludi, le quali, prosciugandosi nell'estate, tramandano esalazioni miasmatiche.
   Calangianus (3025 ab.). — A 575 metri di altezza, alle falde di un monte esposto a nord e a ovest e dinanzi al quale stendesi una fertile valle ricinta di alture. Parte della popolazione è sparsa nelle cosidette cussorgie o stazzi, nelle quali sono comprese le frazioni di San Paolo e di San Rachisio. Parrocchiale di Santa Giusta, consacrata nel 1738, ove si ammira un quadro del celebre pittore sardo Andrea Lusso del secolo XVI, e quattro chiese minori oltre sei nella campagna, tutte di stile antico.
   Intorno alle rovine della chiesa di Santa Margherita e in altri luoghi osservansi i ruderi di antiche abitazioni, nove Nuraghi distrutti e in altri luoghi sepolture antichissime con lapidi enormi. Molle spelonche, in cui riparano d'inverno i pastori. Lodansi alcune acque come valevoli contro le febbri terzane, principalmente l'acqua cosidetta Sigala a un chilometro dall'abitato, verso nord.
   Grano, orzo, fave, fagiuoli, lino, molte ortaglie e molto vino, che smerciasi in parecchi paesi vicini; alberi da frutta di diverse varietà e vaste selve ghiandifere, dalla cui corteccia si ritrae non tenue guadagno: bestiame bovino, ovino ed equino. Molti telai e fabbricazione di mattoni e di tegole. Abbonda di selvaggiume principalmente dalla parte che stendesi sul Limbara. e grande è la copia dei volatili.
   Coli, elett. Tempio Tausania — Dioc. Castel Sardo — P3 T. e Str. ferr.
   Luras (2227 ab.). — Sorge a 500 metri circa di altezza, sull'altipiano di Tempio, esposto a tutli i venti, in aria saluberrima e in territorio molto esteso e quasi tutto