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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Tempio Pausania
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   montuoso e selvoso. La chiesa principale, dedicala alla Madonna del Rosario, va rinomata come una delle più belle della Gallura; è una costruzione moderna a tre navate, eretta per cura del sacerdote Giorgio Scanu, che molto vi contribuì del proprio. L'antica parrocchiale, di cui scorgonsi ancor le vestigia fuori del paese, era sacra a San Giacomo e fu distrutta nel 1705 per ordine del vescovo Pier Paolo Carta, perchè esposta in quel luogo alle profanazioni. Quattro chiese minori e altre quattro campestri, fra cui quella di San Pietro, costruzione antica a tre navate, come antiche sono anche le tre rimanenti parrocchiali, un tempo centro di popolazioni distrutte da gravi sventure.
   Dopo Tempio, Luras è il Comune più importante ed industre della Gallura Montana e possiede vie selciate, alcune piazze pulite e molte case belline. Sparsi pel territorio sorgono sei Nuraghi, uno di quei monumenti antichissimi detti Pedras-fittas, e in altri luoghi, non molto discosti dal paese, monumenti consimili, detti colà Sepolturas de Paladinos, piccole gallerie, come già dicemmo, formate da due muri nuragici discosti dove un metro, dove più e lunghi qui m. 4, là fi, quantunque non intieri e coperti da enormi lapidi lunghe sino m. 5, larghe 3.50 e spesse 0.80. Gli abitanti credono che la forza degli uomini ordinarli non bastasse a rizzare monumenti sì enormi e tengono sieno stati costruiti da giganti per seppellirvi altri giganti.
   Il territorio lurese è in generale più appropriato alle viti che all'orzo e al frumento, i quali però si seminano assieme alle fave, fagiuoli e ceci; ortaglie ed alberi da frutta. La vigna prospera stupendamente con molte varietà d'uve; il vino bianco riesce generalmente dolce e gagliardo, e di esso, come dell'acquavite, si fa grande smercio in Aggius, Bortigiadas, Terranova, La Maddalena, Longone, Oschiri, Ozieri, Tuia e nei paesi dAnejlona, perchè reputasi migliore di quello degli altri vigneti della Gallura. Bestiame variato e in gran numero, pesca copiosa di trote e anguille, selvaggiume. Commercio, oltreché dei vini e dell'acquavite, di formaggi, pelli, cuoi, lane, bestie da macello, porci salati e manufatti.
   Coli, elett. Tempio Pausania — Dioc. Castel Sardo — P3 T. e Str. ferr.
   Nuchis (921 ab.)f ^ Siede a 570 metri di altezza, alle falde di un piccol poggio, in clima freddo ed umido, con parrocchiale dello Spirito Santo e cinque cappelle, quattro nel paese ed una in regione lontana. Il territorio, assai ristretto, stendesi nella pianura del Gemini e produce grano, orzo, fave, legumi, ortaglie e frutta. Vi prospera la vite e molto mosto si commercia a Tempio per essere convertito in acquavite e in vino a Monti, Oschiri e nei paesi dell'/Iuylonu. Selve e bestiame, formaggi di ottima qualità, che vendonsi a Terranova e in Arsachena.
   Cernii storici. — Derivò il nome strano di Nuchis dai boschi di noci che la circondano, e sotto il dominio aragonese si chiamò ora Nuges, ora Xtiguez e ora Nugìies.
   Coli, elett. Tempio Pausania — Dioc. Castel Sardo P* T. a Tempio Pausania e Str. ferr. locale.
   Mandamento della MADDALENA (comprende 2 Comuni, popol. 3923 ab.). Arcipelago allo sbocco dello stretto di Bonifacio, composto dell'isola maggiore La Maddalena (19.61 chilometri quadrati), Caprera (15.94 chitoni, qundr.), degli Sparagi (4.06 chilom. quadr,), Santo Stefano (2.93 chilom. quadr.), dei Budelli, di Santa Maria, dei Razzoli e di altre minori.
   La Maddalena (1881 ab.). — Giace a ovest dell'isola consorella, la famosa Caprera, da cui la separa un canale molto angusto detto Passo della Moneta e sul quale fu poi costruito un ponte girevole, che congiunge ora le due isole. Per l'importanza strategica dell'isola vi furono edificati parecchi forti detti di San Vittorio, della Trinità:, di Bulinano, di Santa Teresa, di Sant'Andrea, di Sant'Agostino, di San Giorgio (nel 1809), Guardavecchia, i quali sono tra loro disposti m modo da poter incrociare i loro tiri.