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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quinta — Italia Insulare
   sue leggi. Essi riputaronsì fortunati di essere accolti sotto la sua protezione, e, venuto meno il timore dei Barbareschi e costruito un forte in cui riparare in caso d'aggressione subitanea, incominciarono a raccogliersi insieme, edificarono una chiesetta dedicata alla Trinità e si strinsero in società. Molti Sardi della Gallura aggregarom i ai coloni stranieri, molte pastorelle della vicina regione andarono spose ai medesimi e, dalla mescolanza del sangue corso e sardo, sorse una nuova popolazione.
   Ciò produsse un gran cambiamento: il numero dei pastori andò assottigliandosi ogni di più e crebbe quello degli agricoltori; ma la maggior parte di essi si volsero al mare, alla pesca, alla navigazione, al commercio, e lasciate le antiche sedi, andarono a stabilirsi sulla spiaggia, in cui stanziarono.
   Il contrabbando, frequentissimo nella guerra fra la Sardegna e la Corsica, arricchiva gli abitanti, come li arricchiva lo stanziare frequentissimo della squadra di Nelson nel golfo, da cui quel prode stava all'agguato per assalire le squadre francesi, che osassero uscire dai porti di Tolone e di Marsiglia.
   Alla Maddalena si scopersero molte antichità. Citeremo le tombe romane, stoviglie e monete pure romane, ritrovate nello scavare le fondamenta della villa dì proprietà Millelire e nel territorio di Cala Chiesa. Tra le monete è degna di nota una dell'imperatore Filippo Seniore, che l'archeologo canonico Spano, giudico assai rara, e la quale nel dritto ha l'iscrizione hip. m. ivl. piiiljppvs avg. attorno al busto stellato e laureato dell'imperatore, e nel rovescio le parole saecvlvm kovvms, e. con inciso un tempio ottastilo, terminante in attico, e denlro la statua di Roma seduta. Questa moneta fu scoperta nel 18G9.
   Uomini illustri. — Maddalena ha ciato in ogni tempo uomini coraggiosi ed audaci, i qnan si distinsero, non solo nello scacciare i Barbareschi, ma anche nell'affrontare i pericoli della vita marinara Gli Albini, i Millelire, gli Ornano ora scomparsi dalla scena del mondo, furono uomini ai quali la nautica diè fama di rara perizia marinaresca. Un Zicavo fu comandante dell'antica squadra sarda ed ora è sepolto nell'atrio d'una chiesa di Genova; Tommaso Zonza si segnalò per la distruzione di alcune orde di pirati tunisini presso il capo Teulada col regio sciabecco S'anVKfisio. Ad essi conviene inoltre aggiungere i Susini, famiglia di bravi e coraggiosi marinai, e il cav. Antonio A libertini, che ideò le palle arroventate, con le quali produsse l'incendio della nave capitana francese Mot Belo».
   La Maddalena conserva nel suo piccolo cimitero i corpi di alcuni valorosi, fra cui quelli di Daniele Robert?, amico di Byron e distìnto ufficiale della marina brit-tannica, che, ritiratosi in questo paesello, passò gli ultimi anni della sua vita facendo opere di carità, per cui fu soprannominato il padre dei poverelli, e l'altro di Riccardo Collins, colonnello della fanteria inglese, che vi morì in seguito a ferita altrove riportata. Per molti anni vi fu ospite il savoiardo Andrea De-Geneys, che ne comandò il piccolo presidio marittimo, nome caro ai valorosi italiani.
   Nel 1834 vi mori in esilio il tribuno Vincenzo Sulis,
   Coli, elett. Tempio l'ausania — Dioc. Castel Sardo — P3 T. e Scalo marittimo.
   Battaglia della Maddalena
   (Febbraio 1793).
   L'isola della Maddalena (fig. 54) va rinomata nell'istoria per la battaglia del febbraio 1793 in cui combattè il giovine Napoleone Bonaparte. Ne daremo qui una descrizione in succinto.
   Il 22 febbraio del detto anno, quando i Francesi, respinti da Cagliari, dispo-nevansi alla partenza o, a meglio dire, alla fuga, la Maddalena vide appressarsi incontro una squadra di 23 legni, tra cui una grossa fregata con suvvi Napoleone