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farle Quinta — Ilulia Insulare
fili egli disparve dal inondo, il calendario americano, eli e I iene ancora ii foglio cH 2 giugno 1882. triste data del suo decesso e di lutto generale, e un numero straordinario di corone inviate da ogni parte in omaggio alla sua memoria.
Dalla casa uri viale conduco a nn piccolo recinto, ove sono le tombe di due figlie di Garibaldi: Armila, nata nel 1859, morta nel 1875 e l'osa, nata nel 1807, morta nel 1871, e presso a queste la sua. ricoperta da un pesante mas«o di granito, modestissimo monumento a cosi grande uomo, ma tanto più sublime e degno di colui che non curò mai il fasto e visse poveramente, ma onestamente ffìg. 50). Quella pietra misura metri 2.00 in lunghezza su 1 metro in larghezza. Essa è l'ara, il santuario d'Italia. Ivi è chiusa l'epopea della nostra redenzione, epopea che ancora attende un genio che la narri e ne crei uri poema. Innanzi a quella tomba molle fronti si curvarono come dinanzi ad un aliare, e il nostro re Umberto r- il principe ereditario, nei giorni 10 e 17 luglio 1889, allorché visitarono la Maddalma. vollero es«i pure inchinarsi riverenti e commossi davanti a quel sasso, e i duchi di Genova, nel 20 e 27 agosto di quello slesso anno, vi compirono un mpslo pellegrinaggio. Su quella tomba il re fece deporre una ricca corona, che il 25 del successivo settembre fu, persilo incarico, consegnata dall'ammiraglio Bacchia, presenti tutte le aiiloritn civili e militari della Maddalena, e nel sito Fontanaccio, al comandante militare dell'isola. Ultimamente fu costruita una caserma, ove alloggia il presidio nel sito Gii Stagnoli. Di Garibaldi parlano sempre con entusiasmo e riverenza gli scarsi abitanti di Caprera.
Cenni storici. — Cinquantanni or sono Caprera era abitata da qualche pastore, che vi trovava magro pascolo per le sue capre; qualche anno appresso v'andò ad abitare la famiglia inglese Collins, la quale v'eresse una bella casa con giardino e per ultimo fu il ritiro prescelto dall'eroe dei due inondi. Pare però che anticamente quest'isola detta ìnsula Phintonìs, fosse abitala, e il Picciotti Garibaldi vi rinvenne uri bronzo di Massimiano Erculeo e vari frammenti di anfore anteriori al secolo III di C. Probabile perciò che. sotto il dominio romano, Caprera sia stata popolata da qualche frazione di colonia. Garibaldi pare che abbia per la prima volta visitato Caprera nel 1819. allorché, dopo la caduta di Roma, egli, che s'era riparalo in Piemonte, fu, per ordine del governo sardo, fatto imbarcare per Tunisi.
Il Rey non volle permetterne lo sbarco nel suo territorio, sicché iì vapore riparli alla volta di Cagliari. Ma neanche quivi il generale potè sbarcare, avendo l'intendente generale conte Pes proibito ch'egli scendesse a (erra, solo concedendo che fosse condotto e lasciato nella Maddalena. Ciò che venne eseguito.
Solo nel 1851 però. Garibaldi, al suo ritorno per la seconda volta dall'America, si stabilì definitivamente in questa isoletta, ove rimase fino al 1859. in cui se ne parti allorché il conte Cavour lo chiamò al comando dei Cacciatori alpini. Rientratovi nel 1867, ne partì ancora nel 1870 allorché recavasi in Francia, e aggiungeva al numero delle sue vittorie quella splendida di Pigione. Nel 1871 tornò nell'isola, e nel 1882 recavasi in Sicilia pei le feste commemorative dei Vespri Siciliani. Da quel tempo non uscì più da Caprera.
Isole minori.
Santo Stefano. — È un isolotto tra la Maddalena e il capo dell'Orso, a occidente di Caprera. Esso è granitico ed ha circa 0 miglia di periferia Già proprietà privata e abitato da alcune famiglie, che vi tenevano parecchie greggie di pecore e di capre, e vi coltivavano i campi, seminandoli a frumento ed a cereali, fu poscia acquistalo dal Governo, per essere stato compreso nel numero delle isole fortificate. Infatti le due torri, semi diroccate, che già vi esistevano, furono surrogate da nuovi e più solidi bastioni, e sulla sua costa più settentrionale fu pure innalzato un faro.