Corsica
-VI 5
X. — Pastorizia e altri prodotti.
La pastorizia è floridissima in Corsica, ove i pascoli occupano 250,000 ettari e fabbricasi una grande quantità di formaggio e del cosidetto broccia, molto rinomato, col lattume caduto dal formaggio, ed adoperato di frequente nella pasticceria, I cavalli sono vispi 'e robusti, ma piccolissimi, come anco i muli e gli asini, i soli animali da soma in un paese privo di buone strade. Grossi per contro i bovini, ma magri, con poco latte e di carne tigliosa.
Le pecore e le capre sono la ricchezza principale degli abitanti delle montagne. Le pecore sono nere generalmente con 4 e persino con G corna, ma con lana grossolana. I maiali domestici percorrono le selve ed accoppiansi spesso, quando vanno in frega, coi selvatici. Lupi più non ve n'ha nell'isola ove sovrabbondano per contro le volpi forti ed audaci. Abbondante e saporita la selvaggina e molto pregiati i tordi ed i merli che cibatisi delle bacche dei mirti.
Nelle valli calde e paludose numerosi i rettili: lucertole, salamandre, rane e rospi innumerevoli e di grossezza straordinaria, serpenti di varie specie ed alcuni velenosi. La pesca del tonno, delle sardelle e delle ostriche, ecc., in un col commercio del sale e la navigazione di piccolo cabotaggio formano l'occupazione principale degli abitanti lungo lo coste, i quali datino anche opera alla pesca del corallo sulle coste di Bonifacio e di Ajaccio. L'apicoltura dà un miele alquanto acerbo, ma assai pregiato è quello di Piave de Caccia.
XI. — Industria e commercio.
L'industria, le arti, i mestieri e il commercio sono in via di progresso in Corsica ove anche nei villaggi trovansi fabbri, falegnami, calzolai, muratoli e piccoli negozi. 11 cantone d'Orezza è il più industre di tutta la Corsica. In altri Cantoni si tessono tele di lino e panno corso ricercato principalmente dagli abitanti delle montagne ov'è sempre rigido il verno. Nel Niolo, oltre codesto panno e le tele, fabbricanti i cosi detti peloni pei pastori nel verno e in tempo di pioggia.
Anche le industrie casalinghe sono assai floride, ma le principali delle industrie sono quelle dell'escavazione delle cave di marino e delle miniere. La prima ebbe principio in varii luoghi e segnatamente a Corte sulle sponde della Rostonica, ove fu fondata una segheria. La seconda, vale a dire la coltivazione delle miniere ili rame, di ferro, di antimonio, dà lavoro a parecchie migliaia di operai.
Il commercio di esportazione consiste in limoni, aranci, cedri, legname da costruzione, corallo greggio, pesci freschi e salati, formaggio, cavalli, olio d'uliva, vino, castagne, fagiuoli, scorza dì sughero, cera, frutti secchi, minerali, ecc. Questo commercio, in un con quello d'importazione, si fa per solito nei porti di Bastia, di Ajaccio, dell'Isola Rossa, di Bonifacio, di Calvi e in altri più piccoli.
Il commercio interno si fa lungo le tre strade principali dell'isola : 1° quella che da Bastia va a San Fiorenzo pel colle di Sant'Antonio; 2 quella che da Bastia per le valli del Golo e del Gravo ne conduce ad Ajaccio; e 8° quella che dal golfo di Sagona va per Vico alla foresta d'Astona costruita pel trasporto dei legnami.
XII. — Gli abitanti.
I Corsi, razza di statura media ed adusta, ma nervosa e robusta, sono in parte autoctoni, in parte discendenti dai Fenici, Liguri, Celti, Romani, Arabi, Spagnuoli, Catalani, Francesi, Neo-Greci (in Cargese a nord-ovest da Ajaccio) — un misto insomma di molti sangui, un popolo quasi ancora allo stato di natura di cui la metà non sa leggere e scrivere. Ma, nonostante questi incrociamenti, i Corsi, presi