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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   i\HH l'arte Quinta — Italia Insulare
   Fig. 57. — Ajaccio : Veduta del Porto.
   in massa hanno conservato, come quasi tutti i popoli delle isole, una grande omogeneità di carattere.
   £ Corsi meritano la forca e la sanno soffrire, dice un proverbio genovese, citalo con un certo orgoglio dal generale Paoli. 11 Corso è infatti corrivo a spargere il sangue quando è eccitato dalla vendetta, quantunque il vero Corso non sia mai venale nel misfatto, come bene osserva il Tommaseo; ma, se pronto a dar morte, grande anche in lui è il disprezzo della morte, come il patriottismo, il valore e il rispetto della fede data. I canti popolari ed i voceri (o lamenti delle donne intorno agli uccisi) raccolti dal suddetto Tommaseo, che dimorò a lungo nell'isola, porgono testimonianza del genio poetico dei Corsi, come l'istoria del loro amore di patria e della loro sete insaziabile d'indipendenza e di libertà.
   Con l'ingentilirsi dei costumi, le vendette, le uccisioni e i banditi andarono via via diminuendo in Corsica, il cui antico ed originario dialetto si parla a Corte, luogo centrale dell'isola, e a Guagno e a Vico l'italiano più puro.
   XIII. — Città e borghi principali della Corsica
   1. Ajaccio (Attium), capoluogo del circondario omonimo (72,009 abitanti), con 18,005 ab., sul golfo omonimo, fondata nel 1485, quando fu abbandonata per la malaria l'antica in fondo al golfo; già sin dalla metà del secolo scorso era la più bella. Fortezza di second'ordine difesa da una cittadella, sede di un vescovo, di una Corte d'appello e di un Tribunale di commercio, ha vie regolari e belle piazze, un porto spazioso e sicuro, protetto da un lungo molo di massi granitici e con buon ancoraggio (fig. 57).