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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quinta — Italia Insulare
   Nei dintorni raccoltomi ottimi vini, frutta ed erbaggi squisiti copiosi e ottimi i pesci e la selvaggina. La popolazione attendi alla navigazione, alla pesca delle sardelle e del corallo e fa un commercio attivo dei prodotti del paese, vino, olio, cuoio, cera, legname, ecc.
   Un chilometro a est veggonsi le rovini di Castelvecchio ove sorgeva l'antica Urcinium, e l'odierna Ajaccio fu fondata d,u Genovesi. È < ollegala dai piroscafi con Nizza, Marsiglia, ecc., e con l'altra città principale dell'isola, Bastia, da uria strada rotabile per mezzo all'isola sul col di Y'izzavano alto 1143 metri.
   2, Bastia (Mantìnorum Oppi dumi) (fig. 59), cosi detta da una Bastiglia o Bastila genovese costruita verso la fine del secolo XIV e non lungi dal mare, succede qua! capitale a Biguglia erede di Mariana (città di Mario), la quale non è ora che un villaggio miserabile esposto ai miasmi di un ampio stagno, residuo d un golfo in cui stazionavano le galee pisane.
   Siede nella parte della Corsica più prossima all'isola d'Elba, a Livorno ed a Genova e a 20 chilometri circa più vicina di Ajaccio a Nizza Marittima. Di tutte le città corse Bastia è la sola che comunichi facilmente col piovente opposto, posciachè a 10 chilometri a ovest il golfo di San Fiorenzo s'addentra profondamente entro terra alla radice della penisola del capo Corso. Per ultimo, la mercè delle frequenti relazioni con la prossima Italia, gli abitanti di questa porzione dell'isola sono i più colti, i più industri, quelli fra i Corsi che meglio coltivano il loro territorio. Il perchè, sebbene il picciol porto di Bastia sia naturalmente uno dei meno sicuri dell'isola, è tuttavia il più frequentato, con parecchie linee regolari di vapori e vi si fa più della metà del commercio dell'intiera Corsica. Fu ampliato non ha gran tempo, atterrando per la costruzione del molo la belìa roccia, in forma di leone, che ne segnava l'ingresso. Ben a ragione il Blanqui defini Bastia la Marsiglia della Corsica.
   Capoluogo di un circondario con 78,842 abitanti, Bastia ne conta circa 30,000; è antica sede d'un vescovo, d'un governatore militare, d'una Corte d'appello, d'un Tribunale civile, d'un Tribunale di commercio e d'uno militare, di parecchi consolati, e sorge in anfiteatro sul pendìo di un colle, costruita all'antica foggia genovese con vie anguste e tortuose, niun edifìzio veramente cospicuo, una cittadella, alcuni forti recenti e nove chiese, fra cui primeggiano, nell'alta città, l'antica cattedrale di Santa Maria, San Rocco e la Concezione. Possiede un Collegio, una Camera di commercio, una succursale della Banca di Francia, una Biblioteca pubblica con 25,000 volumi, un Gabinetto dì storia naturale, un Teatro, un Ospedale civile e uno militare e dal 1854 una statua in marmo bianco di Napoleone I. del Bartolini.
   Gli abitanti coltivano riso, ecc., fabbricano liquori, paste alimentari, sapone, cera, olio d'uliva, estraggono marmo e antimonio, dànno opera alla pesca del pesce e del corallo, alla concia delle pelli, ad importanti fonderie di ferro ed a lavori molteplici per la marina. Rilevante il commercio dell'olio, del vino, dei fichi secchi, dei legumi, delle pelli, del cuoio e del corallo.
   Bastia fu fondata nel 1380 dal genovese Lionello Lomellini. Nel 1745 fu presa dagli Inglesi che furono costretti a cederla l'anno seguente ai Genovesi. Nel 1748 fu assediata indarno dagli Austriaci e dai Piemontesi; e dopo la riunione dell'isola alla Francia nel 1768, fu dal 1791 al 1811 capoluogo della Corsica. Quando Pasquale Paoli, con l'aiuto degli Inglesi, espulse quasi intieramente, nel 1794, i Francesi dalla Corsica, Bastia fu la sola città che resistè ancor due mesi, finché nel 1796 gli Inglesi ne furono di bel nuovo sloggiati dal Casalta.
   Lungo la costa occidentale dell'isola il porto più prossimo a Bastia è San Fiorenzo, in fondo al golfo omonimo, alla foce del Cigno, con rada eccellente, ma l'aria è infetta dai miasmi degli stagni e mortiferi; e gli è più a sud che trovasi in