Corsica
affermano recisamente che Corsica era il nome nativo dell'isola, adottato dai Romani; l'origine del nome di Cimo, sotto d quale era nota ai Greci, è affatto ignota, con tutto che scrittori posteriori lo abbiano derivato, come suole, da un eroe mitico di nome Cimo, preteso tiglio di Ercole.
L'isola par fosse nota di buon'ora ai Greci e i Focesi sin dal §64 av. G. fondarono, come abbiamo detto più sopra, sulla sua costa orientale la città di Al e ri a od Alalia. Venti anni dopo vi si stabilirono con assai maggior forza, ma in capo a pochi anni furono costretti ad abbandonarla e da quel periodo nulla più apprendiamo di colonie greche nell'isola.
Secondo Diodoro (v, 13) i Tirreni, che avevano unite le loro armi a quelle dei Cartaginesi per espellere i Focesi, stabilirono la loro autorità nell'isola in cui fondarono la città di Nicea (nome che certamente pare accenni piuttosto ad un'origine greca) ed imposero agli abitanti un tributo di resina, cera e miele. La loro supremazia andò però declinando con lo scemare della loro potenza navale e la Corsica, del pari che la Sardegna, pare fossero dipendenti, se non sottomesse addirittura a Cartagine al tempo della prima Guerra Punica. 11 perchè fu assalita, nel 259 av. C., da una squadra romana sotto L. Scipione il quale s'impadronì della suddetta città di Aleria costringendo gli abitanti a riconoscere la sovranità di Roma e a dare ostaggi per la loro fedeltà (Zokau., vili, 11; Liv., Epit,, xvn).
È probabile che la sottomissione delle tribù selvatiche dei Corsi natii fosse a quel tempo un po' più che nominale; e, dopo il termine della prima Guerra Punica, noi le troviamo di bel nuovo e reiteratamente in armi in un coi loro vicini, i Sardi, finché nel 231 av. C. Paptrio Musone le sottomise, dicesi, intieramente, esigendo perciò l'onore di un trionfo (Liv., Epit., xx; Fasti Capito!.).
Non pertanto, reiterale successive insurrezioni attestano la natura imperfetta della loro sottomissione; e le vittorie dei pretori romani pare non ottenessero che una sottomissione nominale e il pagamento di un tributo occasionale. Prima del termine della Repubblica pero le porzioni marittime dell'isola furono pienamente sottomesse e stabilite due colonie di cittadini romani sulla costa est, le già descritte dì Mariana da Mario e di Aleria da Siila.
Quest'esempio non fu però imitato e sotto l'Impero Romano poca cura fu piesa per estendere la civiltà italiana in un'isola considerata selvatica ed inospitale. Anche ai tempi d'Augusto, Strabene descrive le tribù montane come dedite alla rapina e al saccheggio, mentre i governatori romani le assalivano di quando in quando nei loro alpestri recessi vendendo quali schiavi i prigionieri. 11 fatto che l'isola fu scella qual luogo di esilio per cause politiche (di cui Seneca fu l'esempio più illustre) dimostra che la era in assai mala fama. 11 suo nome occorre soltanto una volta nell'istoria di questo periodo, durante le guerre civili del 69 Tlell'èra nostra, quando Decimo Pacario tentò indarno far insorgere i Corsi a favore di Vilellio, quantunque le coste della loro isola fossero esposte alla squadra di Ottone (Tacito, Ili st., il, 16).
Sotto la Repubblica romana la Corsica fu unita in una sola provincia con la Sardegna e soggetta allo stesso pretore. Dopo Costantino però le due isole furono separate e ciascuna ebbe il governatore suo proprio col titolo di Preside. La sede del governo era probabilmente in Aleria.
Alla caduta dell'Impero di Occidente la Corsica venne nelle mani dei Vandali (456) sotto i quali fu, dopo il 470, dissanguata intieramente. Belisario cacciò nel 533 i Vandali e d'allora in poi la Corsica rimase alternamente sotto il dominio degli imperatori greci e dei Goti, finche fu conquistata, nel 754, dai Franchi e, nell'85U, dai Saraceni che costruirono le torri lungo le coste, finche venne, come vedremo più innanzi, in potere dei Pisani e dei Genovesi.