i\HH
l'arte Quinta — Italia Insulare
si servono dell'acqua piovana, raccolta nelle cisterne, di cui vanno fornii e quasi tutte le case. Tuttavia trovasi un vecchio acquedotto detto di Vignacourt, dal nome de) suo fondatore, il quale era il gran maestro dell'Ordine iioll'ariiio 1010, e che conduce le acque di alcuni ruscelli, che si riuniscono in una conca naturale, nella città di La-Valletta.
Il suolo, benché di natura roccioso, è fertile e tale lo rende doppiaiift-nle la gran cura inessa dagli abitanti nel coltivarlo. Dei grossi strali di terra, trasportata dalla vicina isola di Sicilia, furono sovrapposti al terreno sassoso, per modo che ove prima sporgevano le nude pietre, oggi germogliano le civaie. 11 clima vi è untissimo ed e perciò un gran coeflicienle per l'agricoltura, che vi sorge prosperosa. Tutto il territorio è coltivato ti cotone di buonissima qualità, a legumi, ad aranci, ad anici, ad ìndaco, a zafferano, a cornino (1) donde il nome delle due isolette minori dell'arcipelago, Contino e Cominolto — a canna da zucchero, a fruita che non la cedono iri squisitezza a quelle d'Italia e a viti, da cui si ricava un po' di vino, simile a quello di Spagna. 11 grano vi è trascuralo, perchè non rende quanto i prodotti cilati. Tuttavia se ne coltiva in alcuni luoghi, ma il suo raccolto non è sufficiente, al consumo della popolazione.
Di tutti gli altri prodotti si fa co minerete d'esperi azione, massime del cotone e degli agrumi, clic rendono parecchie diecine di milioni. La pesca dei pesci, che si esercita abbondantemente nelle sue coste, dà pure un cespite non indifferente di ricchezza. Così pure quella del corallo, che è assai produttiva.
Stante la sua posizione geografica, vi allignano quasi tutti i prodotti europe e quelli dei tropici. Il vento dominante è lo scirocco, che danneggia un poco la coltivazione. 11 clima caldo, ma temperato dai venti marini, fa che molte famiglie inglesi tecansi a svernare nell'isola. Lussureggiante la flora e le rose d. Malta eran già rinomate nell'antichità. Si estrae anche marmo, alabastro e buone pietre da costruzione e sai marino. L'agricoltura però non sarebbe sufficiente a concedere l'importanza che quest'isola gode attualmente, se gli Inglesi non ne avessero falto un emporio commerciale importantissimo, in cui sono depositale le merci ch'essi esportano dalie colonie delle Indie, per spargerle in tutti i porti delle altre quattro parti del mondo.
L'industria dà opera alla fabbricazione di tessuti di cotone e di seta, dei sigari ed a vari) lavori di ebanisteria. Più importante il commercio, la navigazione e la pesca.
Gli abitanti cattolici appartengono la più parie al ramo maltese (semitico). Essi soiro di razza araba e professano il cattolicismo. La lingua che vi si parla è un misto, a cui partecipano tutte le lingue vive. Ciò è dovuto non solo alle diverse schiatte, che costituiscono l'attuale popolazione, ma anche al gran flusso e riflusso di viaggiatori e di marinai d'ogni nazione. L'Inghilterra ritrae poco vantaggio economico da quest'isola, non ostante la sua prosperità, ma non la cederebbe certamente per tutto l'oro del mondo, essendo questa la sua chiave del Mediterraneo.
Malta ha legislazione ed amministrazione speciali. Il governatore civile e militare, nominato dal governo inglese, esercita il potere esecutivo con diritto di grazia ed è assistito da un consiglio di 17 membri, che prepara e votale leggi. In ciascuno dei 26 Casali, o distretti, risiede un luogotenente scelto fra i nobili maltesi; i dibattimenti si fanno in lingua italiana e in italiano si scrivono gli atti giudiziari, eccetto nella Corte suprema, in cui fu introdotta, dal 1823, la lingua inglese.
Le entrale, nel 1886, sommarono a 205.830 lire sterline, le spese a 191,500 e il debito pubblico ragguagliavasi nel medesimo anno ad 85,452 lire sterline. L'importazione nel 1885 fu di 18,757 e l'esportazione di 17,409 lire sterline. Nel 1885 entrarono
(1) ti cornino ò un frenerò ili pianta della famiglia delle ombrellifere, la cui specie più comune è il