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l'art* Quinta — Italia Insulari»
L'i lìepiihblica franri»si' s*iinjimir<
Mililarnii'lita, e. in gran parte auclic coiiiiik rcialiricutc, Malta è
5. Iterino oi'iciilalc ilrl Ucdilcrniiico. — Il liaciiiu orienlak !¦ iv ( pui avanzalo a ¦•ud <-d arriva sino al IH, e, nella Gian Sii ti, sin quasi al •'0 paralleli). \.c ne ';
l'er la ipial cosa Trieste e Venezia soli Ir due polle, per le quali I Demaglia rum mica col .Mediterraneo e roll'Oriente, e per esse pa^ó nel medioevo la gran via commerciale liatlivata moder-iiaineiilc dalla ferrata del lircnnero. Ma a questa grande ìnsnn.illira setlfnlrionale corrisponde anche la non meno grande meridionale, la Grande Sirli (ora Golfo di Sidro) la quale acrpiiMerà indubbiamente, ni un avvenire più o niello Imilano, min maggiore importanza perché ili là, la via pili breve e. piti ricca d'oasi delle carovane, conduce pel deserto al Sudan ì il Mediterraneo raggiunge la sua maggior larghezza di quasi I TtìO. cliiltitoclri là noi Irov uno anche, nello s, a zio fra la Sicilia e Creta, vale a dire liei bacino centrale, le maggiori profondila sino a 3SMS0 metri, mentre ,indie nel mar Levantino incontratisi profondila di olire «OIJflÉ ini tu. Ma lauto meno profonda , la poi zione occidentale di questo bacino, vale a dire la Piccola Siili fora dui fu dì (',ulte*) e suoi dintorni, quel tratto di mare già covi grandemente temuto appunto per la sua poca profondità.
In generale, l'intiera costa africana, dal golfo di Tunisi ad Alessandria — tratlone forse Tripoli — non ha porti e lo slesso s lia a diredi latta la rosla siriaca, solo nella baia d'Aiass gl'antica Ego, ora Aduna nell'Asia Minore) trovali le navi mi ricovero sufficiente. Essa rapprese! la perciò lina parie importante in tutte le complicazioni nella Siria come avvenne nel 18l'iU. In contrapposto a questa povertà portnaria delle coste sud e sud-est sia la ricchezza della spiaggia selleii-Irìoiiale. cotalché le coslc d'Europa sono anche nel Mediterraneo le più favorite dalla natura.
L'Adriatico — in cui si entra per lo slrctlo d'Otranlo, largo soltanto 63 chilometri — dividesi in due bacini: uno meridionale profondo, ed mio setlenlrionale piano, separati ambedue da un rialzo sottomarino, che va dal monte Gargano, per l'isola Pelagosa, all'isola dalmata di Lagosla. Il secondo bacino si spiana lotalniente a nord verso il della veneziano dove, al di là di una linea dalli bocche del Po sino all'Istria, non fu trovata profondità maggiore di 40 metri.
Ma d'importanza appena minore e l'Arcipelago (mare Egeo), il quale, olire k ricchezza sua propria, ha a nord due granili Me commerciali aperte dalla natura. Una, la continuazione conli-nenlale della piti breve, via acquatica ai Canale di Suez e alle Indie, va ria Salonicco per la valle del Wadar e quindi per quella della Morava, a traverso il maggior rislringimeiilo della penisola greco-slava, al Danubio in lìelgra lo per proseguir di là, risalendo il Danubio, ed a traverso l'Ungheria, in Allemagnu. Questa antica via commerciale i ora solcala dalle rotaie con vantaggio immenso di Salonicco.