I Mari d'Italia
Quanto al corso dello spnrtiacqua vuoisi osservare che esso — a cagione dell'avanzarsi delle Alpi Giulie e più particolarmente delle Dinariche e dei loro sproni — e vicinissimo alla spiaggia, si che in certi luoghi, come a Fiume, ad esempio, sol poche ore dal mare, trovansi le fonti di fiumi appartenenti al dominio fluviale del Danubio, che corre al mar Nero. Perciò noi non dobbiamo qui aspettarci uno sviluppo di grandi fiumi e non ne troviamo infatti che dei relativamente brevi, come la Zermagna, la Kerka, con le loro pittoresche cascate, la Celina, e la Narenta, col suo delta in dissoluzione.
Nella porzione meridionale della costa orientale. Adriatica, segnatamente nelle regioni Albanesi, il ritrarsi delle montagne favorisce lo sviluppo di maggiori liuuii, fra cui la Bojana, il Drin, lo Sminili, il Semeni, la Bojuca, ecc.
Il tratto Catlaro-Valona appartiene senza dubbio al dominio della zona dell'estate povera d'acqua ed ha manco perciò di acqua estiva, ma vuoisi rillettere che solo un breve tratto costiero appartiene ad essa, e la parte media e superiore dei sucitati fiumi, provenienti dalle montagne dell'Albania, appartengono già alla zona delle pìoggie in ogni stagione eoi minimo nella state.
In codesta zona giace anche la mentovata rimanente porzione centrale e settentrionale povera d'acqua della costa orientale Adriatica e noi dobbiamo perciò, considerando che ivi appunto le pioggic invernali sono molto copiose, ricordare di bel nuovo la giacitura dello spartiacque vicino alla spiaggia, non che il fatto che le regioni litoranee compongonsi principalmente di calcare di formazione cretacea e che le pioggie penetrano nelle spaccature, cavità e grotte del Carso e si affondano vieppiù sempre coli andare del tempo sia per riscaturire in qualche fenditura montana o per correre sotterraneamente al mare.
Osserveremo ancora per ultimo che il mondo insulare dalmatino soffre assai più del continente di mancanza d'acqua dolce e che gli abitanti, eccettuato in pochi luoghi, sono costretti a servirsi di acqua di cisterna.
5. Fonilo del mare Adriatico. — Fu scandagliato dalle marine da guerra italiana e austroungarica. Rispetto all'estensione nord-ovest sud-est sono da distinguere due bacini di forma e profondità disuguali, che paiono separati da un rialzo del suolo sottomarino, che va dalla penisola di monte Gargano verso quella ili Sabbioncello.
Le isole Tremiti e Pianosa, Lissa e Solfa segnano il prolungamento nord-ovest di questa barriera, della quale gli scogli Sant'Andrea e Pomo liminosi a considerare come i posti più avanzati. Gli avvallamenti ai due lati di questo muro divisorio sono collegati del resto da un canale lungo circa 50 miglia nautiche e largo 20, ma solo 150 metri profondo, che svolgesi fra le isole dazia e Pela-gosa, notevole quest'ultima per la disputa recente sul suo possesso fra l'Austria e 1 Italia.
Il poco fondo bacino settentrionale, ha un pendio graduato del fonilo del mare verso sud-est. La sua minor profondità trovasi nel golfo di Trieste (30 metri in verun luogo) e la maggiore (200 sino a 250 metri) giusti prima del suo termine in una cavità lunga 70 miglia nautiche e larga da 10 a 42, a traverso l'asse longitudinale dell'Adriatico. Uno sguardo alla carta nautica mostra clie codesta cavità, o, più precisamente, la linea di 200 metri di profondità, incomincia da una parte sotto l'isola Zi/ri e stendesi dall'altra per quasi 30 miglia nautiche verso il mare da Pescara.
Notevolissima è la minor profondità sulle coste occidentali fuori delle bassure padane, ove il fondo del mare forma l'uniforme e costante prolungamento delle pianure friulane, venete e. romagnole. Canali, porti e foci fluviali nel dominio lagunare non si possono mantenere navigabili che mediante il lavoro incessante delle draghe.
Le condizioni più favorevoli che presentansi sulle coste italiane via via che. si procede verso sudest pare stieno in relazione col subentrare deH'Apenninn. Ancona, il gruppo delle Tremiti e in parte anche Vasto (sotto il promontorio La Penna) hanno ancoraggi, il cui uso è agevolato dalla forma e struttura del fondo del mare.
Gli avvallamenti più cospicui al paragone di quelli nelle acque venete lungo la costa occidentale Istriana permettono ai bastimenti d'avvicinarsi più comodamente ad esse, ed accrescono essenzialmente il valore e l'importanza dei porti e delle rade. Pola segnatamente par favorita cosi dal rilievo del fondo come dalla configurazione delle coste. Lo stesso si deve dire delle rade di Fasana e di