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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I Mari d'Italia
   4-45
   Di speciale importanza sono gli effetti della pressione delle correnti atmosferiche. Il vento sod-est (Scirocco) spinge le masse acquee nell'alto del golfo e ne alza perciò lo specchio particolarmente nella parte superiore dell'Adriatico. Il nord-ovest (Maestrale) per contro, produce l'opposto effetto. La temuta Dora —vento freddo ed impetuoso, che dalle pianure dell'Ungheria soffia spesso nelle Alpi Giulie e nelle regioni dell'Adriatico Settentrionale — produce una depressione di livello quasi uguale a quella del maestrale. Il vento sud-ovest (Libeccio o Sipanto) produce anch'esso un effetto contrario a quello della Bora. Questa e il Libeccio — nonostante la violenza con cui soffiano alle volte —producono minor effetto dello Scirocco e del Maestrale, per la ragione che soffiano sopra uno spazio ristretto del mare. È chiaro da ciò che 1 marosi più poderosi frangono: a sud-est a monte Gargano e alle isole Lissa, Cazza, Lagosta e Meleda, e a nord-ovest, allo scoglio Saseno e al capo Linguetta.
   Quando le maree unisconsi ad un tempo costante di sud-est e all'abbassamento del barometro, segue, nella porzione settentrionale dell'Adriatico, un alzamento rilevante di livello detto Colma. Gli stretti bassi e le città di Fiume, Trieste e Venezia sono allora inondate.
   Le isole lagunari a ovest sono prutette dai flutti tempestosi da una diga validissima in pietra, i celebri Murazzi, i quali alti quasi 10 metri e larghi 16 metri, stendonsi, fra Sottomarina e Mnla-mocco, per la lunghezza di 15 chilometri. Questa costruzione gigantesca fu principiata nel 1740, vale a dire, passato il periodo della grandezza e floridezza della Repubblica di San Marco. Ben giustificala è l'altiera, nota iscrizione: t,Ere Veneto, Ausu Romano (col danaro veneto e coH'arJimento romano).
   7. Geologia dell'Adriatico. — Riserbandoci a trattare delle correnti e maree dell'Adriatico, assieme a quelle degli altri mari d'Italia, aggiungeremo qui alcune brc\i note geologiche.
   Nell'ultima sezione del periodo terziario, vale a dire, nel pliocene, l'Italia era circondata dal mare, il quale allagava, com'è noto, una porzione importante del territorio odierno della penisola e nel settentrione l'intiera pianura del To.
   Il confine orientale dell'Adriatico si può determinare con una linea, che corra nella parte nord lungo l'orlo del mondo insulare dalmatino, c che, giunta al rialto odierno, su cui sorgono le isole Lissa, Solta, ecc., piega a sud-ovest, e comprendeva probabilmente monte Gargano, per modo clic in luogo della soglia presente, vi si trovava una barriera a secco. Una via acquatica fra il continente d'Italia e monte Gargano collegava il bacino settentrionale dell'Adriatico col dominio marittimo meridionale.
   Che cosi fosse è attestato, da una parte, dai depositi marini di quel tempo nella pianura della Capitanata, nel bassopiano Padano e in altri luoghi d'Italia e, d'altra parte, dalla mancanza assoluta ili codesti depositi nella Dalmazia, sulle isole e sul Gargano. Caratteristica è anche la circostanza che la fauna eonchiglifera terrestre del Gargano mostra bene in parte il tipo dalmatino, ma non l'italiano, per cui il monte Gargano risulta qua! termine, a quei tempi remotissimi, di una penisola dalmatina molto avanzata o qual ultimo membro dell'isola che attraversava l'Adriatico.
   All'assai posteriore periodo diinviale era riserbato formare l'odierno confine fra mare e terra nell'Adriatico. Nella prima fase di quell'epoca la costa orientale d'Italia ci apparisce coperta dall'acqua solo nelle parli basse, mentre la costa opposta non possedeva ancora alcun mondo insulare — fatto comprovato dagli avanzi di grossi mammiferi terrestri di quel periodo rinvenuti negli strati diluviali dell'isola di Lesina. Codesti mammiferi non potevano vivere solo nel presupposto che le isole fossero congiunte alla costa. Solo in tempi posteriori potè avvenire quell'addentrarsi del mare a est e quel corrispondente abbassarsi della terra, che sgretolò gli orli della Dalmazia e trasformò le valli delle montagne in canali acquatici e le cupole e i dorsi delle montagne in isole emergenti dallo specchio del mare. A ciò si aggiunge una circostanza importantissima. 1 alzarsi e l'abbassarsi della solida crosta terrestre — processo che, a cagione dello spazio immenso di tempo in cui si compie, fu chiamato secolare.
   Una ricca messe di osservazioni raccolta da parecchi scienziati dimostro, che le coste settentrionali ed orientali dell'Adriatico si abbassano, mentre sulla costa opposta — nel tratto da Ancona sino a Santa Maria di Leuca — succede un sollevamento.
   Anche nel mondo insulare veggonsi attestati di sprofondamento e a Lissa, ad esempio, avanzi di edilizi e pavimenti in mosaico coperti dalle acque marine. Vestigia consimili trovatisi inoltre in
   14-2 - La Patria, voi. V.