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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alta Italia
   linea di battaglia e ne percorse il fronte gridando: — Soldati! ci siam ritirati abbastanza; ora è tempo di avanzare. Voi ben sapete che è mio costume dormire sul campo di battaglia!
   L'entusiasmo rinacque nelle truppe e Desaix, pigliando l'offensiva, guidò contro
   10 Zach la sua fresca colonna di 5000 granatieri, ma cadde al primo fuoco, collo da una palla nel capo. — Oimèl non mi è permesso di piangere! — sclamò commosso Napoleone; e la morte di quell'amato comandante raddoppiò la furia dei suoi granatieri.
   Per altro la prima linea della fanteria austriaca caricò con uguale risolutezza ; ma la cavalleria di Kellermann la prese di fianco, sì che, sgominala da quell'assalto inaspettato, fu costretta, dopo una breve lotta, ad arrendersi, e lo stesso Zach rimase prigioniero.
   Le colonne austriache dietro ad essa, inebbriate dalla creduta vittoria, avanzandosi spensieratamente, mal poterono resistere all'assalto generale di tutta la linea francese sotto il comando immediato di Napoleone, ed una dopo l'altra sbandaronsi.
   La bella cavalleria di Elsnitz, vedendo la fanteria rotta e dispersa, si smarrì d'animo, e, invece di fermarsi per proteggere la sua ritirata, diè volta addietro galoppando all'impazzata per l'ampia pianura e calpestando ogni cosa.
   Quando l'esercito austriaco, sconfitto in tal modo, giunse da ultimo sulla sponda della Bormida la confusione divenne indescrivibile. Centinaia di combattenti annegarono, e le acque del fiume corsero sanguigne fra cadaveri d'uomini e di cavalli. Intieri corpi, non potendo guadarle, si arresero ai vincitori ; ed alle dieci della sera
   11 comandante austriaco raccolse con difficoltà gli avanzi del suo magnifico esercito sul terreno stesso che aveva lasciato il mattino in tutta la fiducia della vittoria.
   Porzione della pianura di Marengo su cui fu combattuta la battaglia fu comperata dal signor Giovanni Dellavo, il quale vi costruì, nel 1847, una elegante villa dove trovasi ancora conservata intatta la camera in cui si intesero i preliminari della resa e dove conservasi parte delle armi, proiettili e altri oggetti raccolti sul campo di battaglia. Una bellissima statua in marmo rappresentante Napoleone (fig. 3) primo console e ordinata dal Dellavo al valente scultore Cacciatori, adorna il cortile di quella storica dimora.
   Alessandria forma la difesa principale della pianura di Marengo. Importanti per conseguenza sono eziandio le posizioni per le quali si entra in questa pianura, quelle, vale a dire, di Casteggio e di Montebello, due volte celebri nel secol nostro per combattimenti gloriosi nel 1800 e 1859.
   Il clima dei sei circondari che compongono la provincia di Alessandria è in generale temperato e salubre, sia per i colli amenissimi e gli altipiani, che occupano tre quarti della sua superficie, sia per la gran pianura lombarda che le si para innanzi e che permette libero scolo alle acque, mentre il rapido corso dei fiumi promuove una costante ventilazione.
   Trattone le così dette Langhe ed alcune vallate del circondario di Novi, la provincia abbonda di cereali, gelsi, vigneti che dànno ottimi vini, riputati i migliori dell'Italia occidentale; produce canapa, lino, frutte ed erbaggi di buona qualità; e i tartufi bianchi, tuberi squisitissimi che spedisconsi in più luoghi d'Europa, sono
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