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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alta Italia
   popolazione quasi eguale (32,000) sparsa in diciotto sobborghi denominati : Val-madonna, Valle San Bartolomeo e San Michele (a sinistra del Tanaro) ; Orti, Cristo, Cantalupo, Casalbagliano e Villa del Foro (fra il Tanaro e la Bormida) ; Portanova, Retorto e Castelferro (fra la Bormida e l'Orba) ; Spinetta-Marengo, Cascinagrossa, Mandrogne, Castel Ceriolo, Lobbi, San Giuliano Vecchio e San Giuliano Nuovo (che costituiscono la cosidetta Frascheta Alessandrina sulla destra della Bormida).
   Parecchi di questi sobborghi hanno un centro agglomerato con una popolazione superiore ai 3000 abitanti. Quattro (Spinetta, San Giuliano Vecchio, Cantalupo e Valmadonna) hanno stazione ferroviaria; quattro (Spinetta, Castel Ceriolo, Lobbi e San Michele) sono stazioni di tramvia.
   Sotto il rapporto storico fra i sobborghi meritano una speciale menzione : Villa del Foro, che, come indica lo stesso suo nome, era un luogo fondato dai Romani come convegno per facilitare i commerci e gli scambi, d'onde appunto l'antico nome di Forum. Comprovano tale sua antica origine alcune iscrizioni e memorie dell'epoca romana ; Spinetta-Marengo, che fu teatro della grande vittoria riportata il 14 giugno 1800 dal primo console Napoleone Bonaparte sugli Austriaci comandati dal maresciallo conte Melas.
   Il comune di Alessandria costituisce due mandamenti: di quello intra muros fanno parte la città ed i sobborghi di Valmadonna, Valle San Bartolomeo, San Michele, Orti e Cristo ; gli altri sobborghi costituiscono il mandamento extra muros. Il territorio è attraversato e diviso da numerosi corsi d'acqua ; trascurando i minori, si accennano il Tanaro, il Belbo, la Bormida e l'Orba; talché è il sito di convergenza delle acque fluenti dall'amplissimo bacino delimitato dallo sparliacqua della Maira nell'alto Piemonte e della Scrivia nell'Apennino ligure.
   La città propriamente detta, che, fino alla fine del XVII secolo giaceva sulle due sponde del Tanaro poco a monte della confluenza della Bormida, dopo l'abbattimento dell'intiera sezione Borgoglio, causato dalla costruzione della cittadella, è ora ridotta alla sola parte che giace sulla destra sponda. Centro di una fertile pianura fiancheggiata da ameni colli, è il punto di convergenza di nove linee ferroviarie, di quattro tramvie e di nove strade provinciali. Per ferrovia dista 91 chilometri da Torino, 56 da Vercelli, 67 da Novara, 95 da Milano (per Mortara), 65 da Pavia, 97 da Piacenza, 74 da Genova, 105 da Savona e 98 da Cavallermaggiore. Per le stesse ferrovie essa è in diretta congiunzione colle consorelle della provincia (Acqui chilometri 34, Asti 34, Casale Monferrato 33, Novi Ligure 21 e Tortona 22). Alessandria è quindi uno dei principali centri ferroviari dell'alta Italia. Al suo vasto territorio esterno si accede per quattro porte, che portano i nomi di Marengo ad est, Savona a sud, Tanaro ad ovest e Mazzini a nord (fig. 5). Alle tre prime fanno capo, allacciandosi però talune a distanza dalla città, le strade provinciali tendenti a Torino, Moncalvo, Casale, Pavia, Sale, Piacenza, Genova, Savona ed Alba.
   Trascurando i larghi e le piccole piazzette, la città ha le seguenti piazze interne: Vittorio Emanuele II, vero centro della vita cittadina, vastissimo rettangolo con viale a quattro lati, nel quale sboccano undici fra le principali vie della città, e circoscritto dai pubblici edifizi in cui hanno sede le più importanti amministrazioni dello Stato, della provincia, del Comune, militari, giudiziarie e della finanza — della Lega — d'Armi Vecchia, con arco trionfale (fig. 4) rimpetto a via Dante, eretto nel 1768 in memoria della dimora fatta in Alessandria per parecchi giorni dei Reali di Savoia e dell'infante Don Filippo colla figlia sposa al principe delle Asturie — Garibaldi
   — Carlo Alberto — Tanaro, con attiguo ampio mercato del bestiame — San Stefano
   — San Martino — Santa Maria di Castello — Goito — Principe Amedeo (già della Gambarina). Fuori della cinta magistrale, a tramontana della città, si apre infine la Nuova Piazza d'Armi, vastissima spianata di 46 ettari interposta fra la borgata
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