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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alta Italia
   La più bella e la più ampia ò quella di Santa Maria della Corte (fig. 30), che si crede edificata la prima volta dalla conlessa Maria, figlia di Adelberto, re longobardo, moglie del conte Ottone, che incominciò a regnare nel 950, come rilevasi da un istrumento del 6 d'ottobre del 1005, nel quale si legge: In Curie regia Gamundii per B.....inemor coinitissam Mariani, filiam Adelberti Regis, ecc. (1).
   Fig. 29. —
   Torre dell'orologio a Castellazzo Bormida (da fotografia di C. Bruno).
   gennaio 1162, essendo il primo diretto a Umberto praeposito ecclesiae S. Martini Gamundiensi, e il secondo a' Canonicis ecclesiae S. Martini de Gamundio. Andati poscia i canonici a San Martino di Alessandria, la chiesa di Castellazzo fu data ai PP. Agostiniani, che la possedettero coll'annesso convento fino alla soppressione napoleonica. Essa fu restaurala ed abbellita or sono pochi anni, pel zelo del reverendo curato D. Giuseppe Cavalieri, vicario foraneo, e la generosità dei parrocchiani sotto la direzione dell'architetto prof. Giuseppe A. Boidi.
   (1) Dopo la edificazione di Alessandria i Gamundiesi ebbero colà, colle altre chiese, anche Santa Maria della Corte, trasportandone il capitolo nell'attuale di San Lorenzo e della Madonna della Neve; quella di Gamundio veniva quasi abbandonata; se non che poi, per istrumento rogato Nicolao Gherardo del di 15 giugno 1443, fu ceduta ai RR. Padri Serviti già esistenti nel paese, per un breve di Eugenio IV, in San Giacomo, nel vecchio castello, luogo loro donato da Martino Boidi
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