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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alla Italia
   La chiesa dei SS. Carlo ed Anna (fi£. 31) è la più moderna di tutte, perchè incominciata il 27 di luglio del 1631, e formata di una sola navata larga e spaziosa, con sette altari. La pianta n'è rettangolare ottimamente distribuita; l'elevazione semplice e maestosa con proporzioni corintie. Prospetta il castello con una bella
   piazza circondata da platani ed un viale d'ippocastani che . conduce all'ingresso del ca-1 stello (1). Fra le altre chiese
   degna di menzione per ele-À nafflffly^^^ ganza ed ottime proporzioni
   architettoniche è quella di S. Michele dell'architetto Zani di Alessandria, edificata in principio del secolo scorso. Belle proporzioni ha pure la chiesa della Confraternita sotto il titolo della SS. Trinità. Merita inoltre onorevole cenno per antichità ed euritmia nelle varie parli la chiesa detta della Trinità da Lungi, posta circa 3 chilometri lontana dal paese nella campagna, a tre navate, di architettura longobarda, ancorché guasta da alcuni improprii restauri, ma nel complesso abbastanza bene conservata; la sua costruzione all'apparenza deve datare fra il 1000 e il 1100. Essa apparteneva ai monaci cistercensi Fig. 31. — Chiesa dei SS. Carlo ed Anna a Castellazzo Bormida della Badia del Tiglietlo posta (da fotografia di C. Bruno). nell'Apennino.
   Degna d'osservazione è altresì la grandiosa chiesa del Santuario della Madonna della Creta (2). Rovinatane la prima chiesa per vetustà, non la si potè ricostruire per le continue guerre che desolavano questi paesi ; tuttavia continuò la divozione dei fedeli, che venivano colà da
   (1) Il Ghilini, nel Irattatello dei suoi Annali di Alessandria, dice che fuor delle mura vedevasi un castello con quattro torri e due porte, una d'innanzi e l'altra verso la campagna; ciò deve intendersi prima della seconda circonvallazione del commissario Colta. Sopra la prima porta vi erano le armi gentilizie dei duchi di Milano, colle lettere T. S., che significavano Tristano Sforza feudatario di detto luogo, figliuol naturale di Francesco Sforza. Si crede edificato nel 1420 da Taliano, valoroso duce di destrieri pel duca Maria Visconti, che poscia lo stesso duca lo diede in dote, col Bosco e Frugarulo a sua figlia naturale Bianca Maria, sposa del detto Francesco I Sforza. Questo castello fu quindi dato da Francesco II Sforza di Milano e per esso da Carlo V imperatore ad Alfonso marchese del Vasto (fig. 32). La torre che ora si vede è di recente costruzione eseguila sul disegno dell'architetto Canzio di Genova, d'ordine del marchese Paolo Centurione attuale proprietario.
   (2) Una vaga tradizione vuole, che quella immagine sia slata trasportata dall'isola di Creta da un cavaliere gerosolimitano, che in Castellazzo aveva casa, verso l'anno 1500. il quale eresse per lei una prima chiesa. Da uno strumento rogato Lecce notaio e cancelliere, del 18 luglio 1631, risulta che la venerazione all'immagine della Madonna della Creta era estesissima nei paesi vicini a Castellano.
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