Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Alessandria', Gustavo Strafforello

   

Pagina (54/269)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (54/269)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Alessandria
   45
   Fig. 34. — Facciata del corpo di mezzo del Cimitero di Castellazzo Bormida (da disegno del prof. G. A. Boidi).
   Discesero i barbari, Goti, Unni, Vandali, Ostrogoti, e finalmente, nell'anno 569, comparvero i Longobardi e s'impadronirono di Vicenza, Verona, Pavia e tutto il paese che da essi prese il nome, spargendo da per tutto il terrore, da cui non fu salvo l'agro staziello. II Lumelli dice d'aver visto nella sagrestia di San Martino di Castellazzo un antico manoscritto, nel quale erano indicate le famiglie longobarde rimaste in Gamundio, a cui apparteneva quella dei Ganefri, dalla quale uscì il primo conte di Gamundio, giacché i re longobardi governarono per mezzo dei duchi nelle città principali, dei conti nelle secondarie. Carlo Magno vinse l'ultimo di quei re, e lo mandò prigioniero in Francia, lasciando il regno diviso come si trovava e aggiungendovi i marchesi per custodire i confini, detti marche. Egli, secondo frà Giacomo d'Acqui, si trattenne in Gamundio, edificando chiese nuove ed abbellendo le vecchie.
   Però, in mezzo a tante guerre, il popolo aveva appreso a maneggiare le armi, e cominciò a sollevarsi contro i nobili, prima a Milano, poi in quasi tutta la Lombardia, scotendo il giogo dei conti e dei marchesi e degli stessi ministri imperiali. Ciascuna terra, per poco che fosse importante, assunse il governo repubblicano. Anche Gamundio, circa l'anno 1041, ricuperò la sua libertà, e si resse da sé, come appare da uno strumento di donazione dell'anno 1106, in cui Brunone del fu Oddone e Adelaide, sua moglie, figlia del marchese Guidone, dànno al popolo gamundiese, con piena giurisdizione, la quarta parte della villa di Sezzè (l'istrumento incomincia:
   Digitized by ^.ooQle