Mandamenti e Comuni del Circondario di Alessandria
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e i loro abitanti ammessi a tutti gli onori e uffici pubblici come gli Alessandrini. Ma nel 1348 Alessandria e i predetti paesi dintorno erano ridotti in pessimo stato per le continue intestine discordie dei guelfi e dei ghibellini, onde dovettero sottomettersi a un principe grande e potente che valesse a ristabilirvi la quiete ed il buon ordine. Giurarono perciò nel gennaio del 1348 vassallaggio e fedeltà perpetua a Luchino Visconti, signore di Milano, ed a' suoi legittimi successori. Nel 1391, per il valore dimostrato dai Gamundiesi contro il generale francese Armagnac, il duca Gian Galeazzo Visconti concesse loro l'esenzione dalle imposte per dieci anni. Nel 1410, dopo sostenuto valorosamente un assedio di sei mesi da parte di un poderoso esercito di Facino Cane, che tentò sette inutili assalti, si arresero a buoni patti il 13 luglio colla mediazione diDavideeGuglielmo Boidi di Caslellazzo, patrizi di Alessandria, uomini di gran consiglio e prudenza. Il duca Giovanni Maria Visconti, per dimostrare la sua benevolenza ai Gamundiesi, scelse dodici giovani della famiglia dei Trotti a sue guardie del corpo. Nel 1412 quei di Caslellazzo ottennero da Filippo Maria Visconti di poter regolare i dazi locali separatamente da Alessandria, il che fu riconfermato poi nel 1429. Nel 1441 s'impossessarono di Gamundio i Forlani o Friolani, compagni di ventura al soldo del duca di Milano.
Estinta la linea dei Visconti nel 1447, si respirò di nuovo qualche aura di libertà. Ma per la pretesa successione si dovette obbedire parecchi anni alla Francia, e quindi agli Sforza, riconosciuti eredi di Filippo Maria Visconti sino al 1538, che per la morte di Francesco Sforza II, ultimo duca di Milano, quello Stato passò sotto la dominazione dell'imperatore Carlo V. Questi investì nel 1540 di Gamundio, o Castel-lazzo, il marchese del Vasto, suo generale e governatore di Milano. A lui successe nel 1550 suo figlio marchese di Pescara, i cui eredi Andrea e Francesco d'Avalos lo vendettero ad Ottaviano Pallavicino di Genova. Avendo Carlo V nel 1554 abdicalo in favore di suo figlio Filippo, Gamundio restò, per lo spazio di 146 anni, soggetto al dominio spagnuolo. Alla morte di Carlo II avvenuta nel 1700, fu chiamato alla successione Filippo duca d'Angiò, sotto il cui dominio rimase circa sei anni. Nel 1706, cacciati i Francesi dall'Italia, lo Stalo di Milano ricadde in potere dell'Austria; ma 1*8 marzo 1707 la provincia d'Alessandria ne venne staccata ed annessa al dominio di Casa Savoia. Vittorio Amedeo II soppresse, con decreto del 15 settembre 1775, la contea di Castellazzo.
Fig. 35. — Porta Santo Slelano a Caslellazzo Bormida (da fotografia di C. Bruno).
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