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Parte Prima — Alta Italia
Cenni storici. — Esisteva Quargnento sin dal tempo dei Romani, secondo alcuni storici, col nome di Quadringentum (perchè distante 400 miglia da Roma) o di Quadraginta (perchè fondato da 40 famiglie romane e, secondo altri, perchè distante 40 miglia da Torino) e vi si rinvennero medaglie, idoletti, iscrizioni, sepolcri e persino statue descritte dal Ghilini. Appartenne ai vescovi d'Asti, e fu appunto sotto il patrocinio del vescovo Andace d'Asti che il corpo di S. Dalmazio, nella invasione dei Saraceni, venne, dalla Pedona (ora Borgo San Dalmazzo presso Cuneo), trasportato in Quargnento nel 907. Così pure è al vescovo Burningo d'Asti che Adalberto e Berengario, ambi re d'Italia, concessero, nel 954, il diritto di tenere in Quargnento una fiera al primo d'ogni mese. Fu saccheggiato dal Barbarossa e contribuì alla fondazione d'Alessandria. Nel 1467 fu dal duca di Milano, Galeazzo Maria Sforza, dato in feudo ai Tolentini signori di Bereguardo (Pavia), e nel 1723, per diploma di Vittorio Amedeo II, divenne feudo della marchesa Vittoria Ghilini Cuttica di Cassine.
Coli, elett. Alessandria I — Dioc. Alessandria — Ps ivi, T. a Solero.
Quattorcilo (1941 ab.). — Giace sul primo colle di una catena che, dal piano di Felizzano, va nell'Astigiano, a 2.32 chilometri da Felizzano. Parrocchia di San Pietro e casa comunale ambedue di recente e solida costruzione ; varie case signorili degli antichi feudatari. Notevole rocca Civalieri, già Sparavera, presa dai Francesi nel 1554 ed ultimamente posseduta dalle famiglie Dovo e Devecchi-Pellati.
Cenni storici. — Il nome latino di questo luogo Ad Quartum Decimum gli provenne dall'esservi stata collocata la decimaquarta lapide miliare indicante la distanza di 14 miglia romane da Asti. Era feudo dei vescovi d'Asti e nelle sue vicinanze gli Alessandrini furono sconfitti, nel 1225, dagli Astesi. Nel 1404 fu preso da Facino Cane e in seguito da Francesco Sforza, finché fu aggregato alla provincia di Alessandria. Fu saccheggiato dai Francesi, Gallo-Ispani e Spagnuoli, che lo tennero per molti anni, finché, con la pace d'Utrecht, venne in potere di Casa Savoia.
Coli, elett. Alessandria I — Dioc. Asti — P* T. a Felizzano.
Refr&ncore (2678 ab.). — Sorge a ovest di Alessandria e a 11 chilometri circa da Felizzano, appiè di un colle sull'estremo confine di una vallea in cui scorre il rivo Gaminello. Oltre la parrocchiale vi sono altre quattro chiese, due delle quali per confraternite. In una collina soprastante scorgonsi ancora gli avanzi di quattro torri.
Cenni storici. — Qui ebbe luogo, presso il rivo Gaminello, la disfatta dei Galli, nel 665, per parte dei Longobardi. Il nome del comune è un abbreviato di Eivus ex sanguine Francorum. Passò in feudo, nel 1547, ai principi Tocchi d'Acaia e di Montemeleto, conti di Monte Aperto Napoletano, che lo conservarono fino al 1829.
ColL elett Alessandria I — Dioc. Alessandria — P* ivi, T. a Felizzano.
Solero (4005 ab.). — All'est da Felizzano, da cui dista 6 chilometri sulla strada di Torino. Parrocchiale eretti verso il 1100; Monte di pietà e cospicuo lascilo Grattarola (1832) di circa 100,000 lire per l'istruzione elementare femminile e gli ammalati poveri.
Cenni storici. — Esisteva prima dell'éra volgare e si vorrebbe derivato da quaranta famiglie che erano venute a stanziarsi in questo luogo: Quadraginta familiis. Fu assegnato da Carlo Magno ai Benedettini di Tours, che ne investirono, nel 1199, il marchese Bonifacio di Monferrato. Soffrì gravi danni nella guerra fra Roberto d'Angiò re di Napoli e il milanese Marco Visconti. Nel 1316 fu occupato da Bauccio, generale del primo, e, nel 1319, dalle truppe del Visconti. Nel 1467 Galeazzo Maria Visconti ne investì per danaro un Giovanni da Tolentino; fu poi posseduto dai Guasco Gallarate, patrizi alessandrini, e dai Predosa con titolo signorile. Secondo il Ferraris, S. Brunone nacque a Solero.
Coli, elett. Alessandria I — Dioc. Alessandria — P* T. e Str. ferr. Alessandria-Torino.
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