Mandamenti e Comuni del Circondano di Alessandria
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nei pressi della borgata di Monte, frequentata assai perchè riconosciuta buona per le sue qualità purgative. Valenza per la sua posizione speciale sarà sempre un punto strategico in tutte le guerre che si combatteranno nella valle del Po, come fu per lo passato e come lo fu nel 1848-49 e nel 1859.
Cenni storici. — Valenza è di antichissima fondazione, e il precitato Plinio ne fa menzione sotto il nome di Forum Fulvii Valentini, dal nome del console romano che soggiogò questi Liguri, e ne parla come di una delle città più cospicue dell'Italia superiore. Soffrì devastazioni e stragi dai barbari e quindi nelle guerre fra Odoacre e Teodorico. In seguito fu sottomessa agli Eruli, ai Goti, ai Longobardi e da ultimo agli imperatori franchi. Fino dai più remoti tempi della sua fondazione si resse con proprii statuti, raccolti poi nel 1397 ed osservati fino all'annessione agli Stati sabaudi. Nel 1522 Francesco Sforza l'infeudava, con titolo comitale, a Mercurino Gattinara, gran cancelliere di Carlo V, la cui discendenza si estinse sul finire del secolo XVII. Il feudo venne allora incamerato e non fu più concesso ad alcuno. Da questa città il cardinale Bertrando del Paggetto, spedito da papa Giovanni XXII presso la lega lombarda, fulminava, nel 1321, la scomunica e bandiva la crociata contro Matteo Visconti, signore di Milano. Fu saccheggiata dai Francesi nel 1499, nel 1523, nel 1556. Nel 1635 sostenne per quasi due mesi un assedio memorabile contro le forze collegate di tre potenze, e nel 1656 un altro assedio contro gli eserciti riuniti di Francia, Savoia e Modena, che non riuscirono ad impadronirsene che in capo a 70 giorni. Nel 1770 fu presa da Vittorio Amedeo II, e d'allora in poi appartenne sempre, con brevissime interruzioni, alla casa di Savoia.
Uomini illustri. — Nacquero in Valenza : S. Massimo, patrono della città, morto nel 511 a Pavia; Aribaldi Vincenzo, giureconsulto; Bernardino Stanchi, che scrisse la storia del suddetto assedio del 1635 ; Massimo Bertana, annalista; Gaspare Romuzzi, autore di trattati legali; Giovanni Aribaldi, vicario di re Roberto di Sicilia, fondatore della bellissima chiesa di San Francesco, ora atterrata; parecchi professori all'università di Pavia, parecchi valenti capitani ed artisti. Si vuole che il Bandello ed il Baretti, esimii scrittori, fossero oriundi valenzani, e due vicoli portano il loro nome.
Coli, elett. Alessandria I — Dioc. Alessandria — P* T. e Str. ferr. Pavia-Alessandria, Genova-Milano, Alessandria-Casale e Genova-Luvino.
Lauarone (669 ab.). — A 7 chilometri circa dalla sponda destra del Po, fra i colli del Casalasco, con semplice chiesa parrocchiale di Sant'Agata.
Cenni storici. — Fu anticamente dei Visconti di Valenza, poi 'dei principi del Monferrato. Nel secolo XV si governò con proprii statuti. In seguito fu posseduto dai Busca di Casale, dagli Scazzosi, dai Merli, dai Curoni-Guazzi e dai Sannazzari.
Uomini illustri. — Diede i natali a G. Antonio Della Riva (1495), valente giureconsulto, senatore di Casale e consigliere di Maria marchesana di Monferrato.
Coli, elett. Alessandria I — Dioc. Casale Monf. — P* T. a Giarde.
Pecetto di Valenza (2179 ab.). — Sorge sopra un alto colle, da cui si vedono la pianura di Bassignana, i paesi della Lomellina, i vicini colli di Valenza e i monti lontani del Bobbiese. Parrocchiale di bella architettura; palazzo molto antico, detto del Questore, e avanzi di vetusti monumenti. Fra le case ammiransi alcune belle villeggiature di famiglie doviziose. Rovine di un antico castello della nobil famiglia dei Corti. Opera pia Salomone.
Cenni storici. — Qui combatterono, nel 1800, i Francesi contro i Russi. Fece parte nel medioevo della marca di Monferrato e venne donato da Arrigo IV nel 1063 ai vescovi di Vercelli, che poi l'infeudarono agli Occimiano.
CoIL elett. Alessandria I — Dioc. Alessandria — P T. a Valenza.
La Patria, voi. L
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