Mandamenti e Comuni del Circondario di Alessandria
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maggiori pericoli nelle guerre del secolo scorso e tornò, dopo il 1814, sotto 0 dominio di casa Savoia.
Uomini illustri. — Molti cospicui personaggi trassero i natali in Acqui, fra i quali i tre vescovi seguenti : Belingeri, molto stimato dall'imperatore Arrigo VII ed autore di una storia de' tempi suoi ; Bruni, dei conti di Roccaverano, valente giureconsulto e poeta laureato, legato imperiale presso Giulio II, autore di un poemetto pregiato in lode di Massimiliano imperatore e di una Vita di S. Guido; e Pedroco, che raccolse nel 1630 le memorie della sua chiesa e fu martire della sua carità nel soccorrere gli appestati. Citeremo ancora Ginevra Scatillazzi, letterata del secolo XVI; il pittore Monevi del secolo XVII; Blesi Luca Probo, che scrisse la Storia d'Acqui nel 1614, e Guido Biorci, che la scrisse nel 1818; G. B. Moriondo, che nel 1789 fece stampare la raccolta dei Monumenta Aquensia (Torino, Stamperia Reale), ed il generale Chiabrera che ebbe a segnalarsi nelle battaglie dell'Indipendenza italiana. Acqui vanta altresì due beati : il beato Michele dei Minori Osservanti, e il vescovo beato Enrico Scarampi, ammirato nel concilio di Costanza non solo per le sue virtù, ma eziandio pel suo raro sapere.
Tre vescovi, tenuti in gran venerazione dai fedeli, sono i seguenti: San Maggiorino; San Guido che nato in Melazzo nel 1804, durante il suo episcopato diede opera alla costruzione dell'attuale cattedrale, dotandola col suo patrimonio particolare, e di dodici canonicati; monsignor Carlo Giuseppe Capra dei Conti d'Azzano, vescovo d'Acqui, che nel 1772 chiamò erede dei suoi beni (del valore di un milione) l'Ospedale, coll'aggiuntovi Orfanotrofio.
Col], elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P1 T. e Str. ferr. Alessandria-Acquì.
Alice Bel Colle (1687 ab.). — Risiede sopra un alto colle di argilla gessosa presso il Medrio, a chilom. 7.5 circa da Acqui, e vi si gode di una stupenda veduta del-l'Apennino, della valle del Belbo e dell'Alessandrino. Parrocchia di S. Giovanni Battista e pochi avanzi di un castello feudale. Molto vino. Nel 1800 vi accamparono i Francesi, i quali, nella notte del 18 agosto, vi arsero molte cascine.
Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P1 T. ad Acqui.
Castel Roechero (683 ab.). — Sorge in collina, bagnato dai torrenti Medrio e Bogliona, a 9.86 chilom. da Acqui. Sulla vetta del colle Barberis veggonsi gli avanzi di un vasto castello e due ampie case abitate.
Cenni storici. — Fu posseduto dai marchesi di Monferrato, dai quali passò a quelli d'Incisa e successivamente ad Obertone degli Scarampi di Asti e al Bian-drate. Distrutto nel 1496 dagli Acquesi, fu riedificato nel 1519 e dato quindi con titolo comitale ai Beltrami d'Acqui nel 1703.
Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P1 T. ad Acqui.
Melazzo (2081 ab.). — Siede sul pendìo di una collina, alla destra dell'Erro, a circa 7 chilom. da Acqui, verso sud, e a poca distanza scorgesi su un rialto isolato l'antico castello, assai vasto (fig. 42). Opera pia Scati e Delorenzi.
Cenni storici. — Appartenne ai primi conti d'Acqui, dai quali passò alla chiesa d'Acqui stessa e quindi ai marchesi di Monferrato, che la infeudarono prima ad un Alessandro de Bande, milanese, e poscia ai Gandolfi di Porto Maurizio. Ebbe parecchie volte a soffrire nelle guerre.
Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P1 T. ad Acqui.
Ric&ldone (1403 ab.). — Giace fra il Belbo e il Bormida, a chilom. 9.86 da Acqui. Ha due chiese, di cui una parrocchiale, e un'opera pia. Buon vino dolce.
Cenni storici. — Già dei marchesi di Monferrato e quindi degli Incisa, ma tornò poi ai primi. Fu anche contado dei Gandolfi di Melazzo, oriundi di Porto Maurizio.
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