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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie Prima — Alta Italia
   dai quali fu donato al comune d'Asti. Nel 1313 passò al duca di Savoia Amedeo V, cui l'imperatore Arrigo conferiva il contado d'Asti. In seguito appartenne ai marchesi di Monferrato, che v'infeudarono, per ima metà ciascuno, gli Scarampi ed i Bertrandi. Amedeo Vili volle toglierlo ai marchesi di Monferrato, ma, nel. 1435, fu forzato dal trattalo di Torino a restituirlo. Gli Spagnuoli se ne impadronirono con stratagemma nel 1G39, ma dovettero, dopo due anni, restiluirlo.
   Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P* ivi, T. a Bistagno.
   Gassi nasco (1224 ab.). — Sorge in vetta di una collina poco ferace, coltivata in parte a moscato, tra le valli del Belbo e del Bormida, a 5 chilometri circa da Bubbio, con parrocchiale di S. Ilario, d'ordine toscano, e torre diruta, unico avanzo di antico castello, nel centro dell'abitalo. Acqua solforosa presso il casale Albegiam.
   Cenni storici. — Fu già, col castello, dei marchesi di Monferrato, i quali lo cederono, nel 1474, agli Sforza di Milano. Nel 1615 fu saccheggiato e dato alle fiamme dalle truppe franco-sabaude. Fu contado dei Galvagni di Bubbio e signoria dei Falletti di Barolo.
   Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P4 T. a Canelli.
   Cessole (1272 ab.). — Giace appiè di una collina fra Bubbio e Vesime, sulla sponda sinistra del Bormida e a 7 chilometri circa da Bubbio, e vi si contano sei chiese, fra cui la parrocchiale di Sant'Alessandro, una delle più belle della valle del Bormida. Il luogo ove sorgeva l'antico castello, già del conte Ospitalieri di Cessole, è ora occupato dal Camposanto. Cereali, gelsi e vini rinomati.
   Cenni storici. — Appartenne qucsl'antica terra al contado d'Alba e quindi, per conquista, al marchese Bonifacio di Savona, dal cui figlio passò ai marchesi Del Carretto, i quali assoggettaronsi al Comune d'Asti. Nel 1313 cadde in potere di Manfredo marchese di Saluzzo, che la vendè alla famiglia Scarampi, a cui rimase finché fu aggregata nel 1648, in forza del trattalo di Vestfalia, ai dominii dei duchi di Savoia.
   Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P4 T. ivi.
   Lo&zzolo (1082 ab.). — In collina, a destra del torrente Tinella, con chiesa parrocchiale di Sant'Antonio. Veggonsi sopra un rialto le vestigia di un antico castello, che fu atterrato nelle guerre del secolo XV. Opera pia. Nel suo territorio esistono molti alberi d'alto fusto.
   Cenni storici. — La terra e il castello di Loazzolo appartenne, con Bubbio, Cassinasco e altri luoghi, ai marchesi di Monferrato. Dopo varie vicende fu ceduto, nel 1703, ai Reali di Savoia, i quali l'eressero in marchesato a favore dei Crivelli-Scarampi, dai quali passò, per via di donne, ai Cavoretli di Belvedere.
   Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P* a Bubbio, T. a Bistagno.
   Monastero Bormida (1470 ab.). — Sulla sinistra del Bormida occidentale, attraversato da un ponte antico in pietra sorretto da quattro archi grandiosi; parrocchiale di Santa Giulia ; torre antica comunicante con un edifizio detto Castello, già cenobio dei Benedettini, e poi proprietà dei Della Rovere. Opera pia. Sorgente di acqua minerale solforosa in un vallone presso certe case villereccie dette Le Muraglie. Sericoltura.
   Cenni storici. — Monastero prese il nome dal suddetto cenobio dei Benedettini che vi esisteva sul principio del secolo X, e, venuto in potere dei marchesi di Monferrato, fu dato a Giovanni Della Rovere, nipote di Sisto IV, ai cui discendenti fu poi riconfermato nel secolo seguente dagli stessi marchesi e, nel 1615, dal duca di Mantova.
   Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P* ivi, T. a Bistagno.
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