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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   85 Parte Prima — Alta Italia
   THaobBlo (1879 ab.). — In pianura, à 2.5 chilom. da Carpendo, era cinto anticamente di mura con due porte, ed aveva nel centro un castello che andò in rovine. Parrocchiale dell'Assunta e cinque altre chiesuole. Lascito Serra.
   Cenni storici. — Già contado dei marchesi Spinola, pervenne ai Reali di Savoia nel 1703. Nella pace del 1419 la repubblica di Genova aveva rinunziato i suoi diritti su questo castello ai marchesi di Monferrato.
   Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P1 T. a Carpeneto.
   Mandamento di INCISA BELBO (comprende 4 Comuni, popol. 8113 ab.). — Territorio bagnato dal Belbo e dai torrenti Gemella, Rianazzo e Gallareto, con campi, praterie e vigneti che producono vini eccellenti, specie moscatelli e malvasie, barbèra e lambrusco molto ricercati.
   Incisa Belbo (3118 ab.). — Siede sulla destra del Belbo, a 24 chilometri da Acqui, in collina, con parecchie chiese, fra cui la parrocchiale antichissima di San Giovanni Battista, e quelle dell'Assunta, dell'Annunziata, di Sant'Antonio, ecc. I palazzi più notevoli sono il Serbelloni, l'Incisa-Beccaria e il Leardi, già Angelieri. Mediante canali di viva pietra derivansi dal Belbo le acque necessarie per dar molo ai molini e ad una grande filanda.
   Cenni storici. — E d'antichissima origine e fu già luogo di ben maggiore importanza. Aveva solide fortificazioni proprie d'una piazza forte, con due ordini di bastioni. Appartenne ai marchesi Sezzadio, di stirpe Aleramica. Quindi passò a Bonifacio marchese di Savona, che pel primo assunse il titolo di marchese d'Incisa. Nel 1514 il marchese di Monferrato s'impadroniva di questi luoghi colle armi. Quindi l'ebbero in feudo i Perboni di Oviglio, in seguilo ancora i marchesi d'Incisa, per sentenza di Carlo V. Nel 1546 l'acquistarono i Gonzaga, nuovi signori del Monferrato.
   Uomini illustri. — Incisa diede parecchi personaggi rinomali, fra gli altri Federico Bertolini, prode capitano che meritò la stima di Vittorio Amedeo di Savoia, vari dotti monaci e l'abate Beccaria-Incisa, preside di Soperga, riformatore della università di Torino, elemosiniere del re, ecc.
   Coli, elett. Alessandria I (Aless.) — Dioc. Acqui — P* T. e Str. ferr. Alessandria-Cavallermaggiore.
   Bergamasco (1892 ab.). — Sorge sur una piccola prominenza della sponda sinistra del Belbo, a chilometri 6.14 da Incisa-Belbo. Ha una bella chiesa parrocchiale ed un'ampia piazza.
   Cenni storici. — Formava parte, nel 990, del marchesato d'Incisa, da cui passò agli Sforza, signori di Milano, durante il dominio dei quali fu messo a ferro e a fuoco da Gian Giacomo Trivulzio capitano dell'esercito francese. Coli, elett. Alessandria I (Aless.) — Dioc. Acqui — P* T. e Str. ferr. Alessandria-Cavallermaggiore.
   , Castelnnovo Belbo (1956 ab.). — In pianura, alla sinistra del Belbo e a chilometri 2.5 da Incisa. Opera pia Maraldi, del reddito annuo di lire 8065. Uve squisite.
   Cenni storici. — Fu uno dei castelli dell'antico marchesato d'Incisa, e nel 1497 fu assediato ed incendiato dal generale francese Triulzi. Furono suoi feudatari i Litta-Visconti, i Serbelloni di Milano e i Colloredo di Gonzaga, ai quali pervenne nel 1703. Coli, elett. Alessandria I (Aless.) — Dioc. Acqui — P* T. e Str. ferr. Alessandria-Cavallermaggiore.
   Cortlglione (1147 ab.). — Trovasi sparso in ridenti colline, sulla sponda destra del Tiglione, con antica chiesa parrocchiale di San Siro, edificata sulle rovine di un tempio pagano. L'antico castello, opera romana (Divo Imperatori Adriano dicatum), è stato distrutto dai Gavotti nel 1852. Uve squisite e seta molto pregiata. Nel territorio si rinvengono infinite specie di conchiglie, e nella località detta Sonzonente ne esiste un ammasso considerevole che richiama l'attenzione degli studiosi.
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