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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Alessandria
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   Cenni storici. — Le iscrizioni qui rinvenute comprovano come sia stato fondato sotto la dominazione romana. Ebbe proprii signori nell'età di mezzo. Quindi fu posseduto dai Catena e dai Pavesi, dai Beccaguti, dai Ponizzoni, dagli Strizzi Gonzaga, dai Ricci e dai Gavotti di Savona.
   Coli, elett. Alessandria I (Alessandria) — Dioc. Acqui — P3 ad Incisa Belbo, T. a Castelnuovo Belbo.
   Mandamento di MOLARE (comprende 4 Comuni, popol. 7349 ab.). — Territorio limitato in pianura, poco fertile in cereali e gelsi, ma abbondante in viti di faticosa coltivazione, dalle quali raccolgonsi però dolcissime uve che producono squisitissimi vini.
   Molare (2360 ab.). — È situato in un'amena valle del Monferrato, presso la sinistra dell'Orba, il quale si traversa sopra un ponte costruito nel 1856, a spese degli abitanti e che costò 130,000 lire. Varie belle case e vasta chiesa parrocchiale, di semplice ma elegante architettura. Sono notevoli nei dintorni un tempietto antico di costruzione gotica, il santuario della Madonna delle Rocche officiata dai PP. Passionisti di S. Paolo della Croce e l'abbazia di Tilielo, fondata dagli Aleramici al secolo XI in una fertile pianura sulle sponde dell'Orba; essa aveva molti tenimenti che si estendevano su quasi tutte le Alpi del Piemonte. Bonifacio IX nel 1400 la soppresse.
   Cenni storici. — Molare, il cui nome credesi derivi da una vicina cava di mole, sorse verso la metà del secolo XIII, dopo la distruzione di un borgo antico poco discosto, nel luogo detto Cerriato, ove si rinvennero infatti alcuni antichi monumenti, medaglie d'imperatori romani ed urne sepolcrali. Fu prima dei marchesi Del Bosco, poi dei Malaspina, estinti i quali, nel 1467, Molare si sottomise spontaneamente al marchese Guglielmo di Monferrato, quindi passò a Federico Gonzaga e da ultimo, nel 1708, ai duchi di Savoia. Fu anche signoria dei Grilli e dei Gentili di Genova, e dei conti Gajoli-Boidi che posseggono tuttora il castello con grandi latifondi. Coli elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P2 ivi, T. ad Ovada.
   Cassinelle (2434 ab.). — Sorge sopra un balzo circondato da due rialti, Ovi e Gorelli, e da alcune collinette coltivate a vile nella bellissima valle dell'Orba, a chilometri 5 da Molare. Parrocchia di Santa Margherita, varie case civili ed alcune piccole piazze. Fuvvi già una fortezza di qualche rilievo, e veggonsi ancora avanzi di grosse mura che cingevano il rialto denominato tuttora il castello.
   Cenni storici. — Fu soggetto ai marchesi Del Bosco, indi ad un ramo dei Mala-spina. I Genovesi se ne impadronirono nel 1417. In seguilo passò ai marchesi di Monferrato. Sottentrato il dominio di Casa Savoia, ne furono infeudati i Gentili e gli Spinola genovesi.
   Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P3 T. a Molare.
   Cremollno (1827 ab.). — Sta sul pendio di un colle, in vetta al quale scopronsi la pianura d'Alessandria, i poggi di Tortona, le colline d'Acqui e, in lontananza, Alpi e Apennini in anfiteatro. Sopra un'eminenza vedesi un antico castello con ponte levatoio, già dei marchesi Malaspina e quindi dei Serra di Genova. Due Opere pie. Rinomato vino dolcetto.
   Cenni storici. — Supposto d'origine romana e già terra dei liguri Stazielli, fece poi parte del contado acquese, e, più tardi ancora, fu proprietà dei vescovi di Savona. Nel secolo XI passò ai marchesi Del Bosco, discendenti di Aleramo, e quindi ai Malaspina. Gli ultimi feudatari furono i Doria genovesi.
   Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P1 T.
   Prasco (728 ab.). — In altura, presso la sponda sinistra del torrente Caramagna, a chilometri 7.5 da Molare. Parrocchiale di San Nazaro ; opera pia Marielli.
   Cenni storici. — Prasco era munito in addietro di piccoli fortilizi ed aveva nome
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